Il big match di domenica tra Fortitudo e Treviso arriverà nel quarantennale della prima sfida.
Su questo Enrico Schiavina per il Corriere di Bologna ha sentito due che la prima partita tra la Bologna biancoblu e Treviso l'hanno giocata, Dante Anconetani e Andrea Gracis, ancora legati alle rispettive società, il primo come responsabile di Academy Sport Village, il secondo come DS.
Un estratto delle loro parole.

Dante Anconetani: Se me lo dite ci credo, ma di quella partita io non ricordo quasi niente. D'altra parte sarebbe impossibile: era una partita qualunque, la Liberti era una neopromossa, mai vista né sentita prima. La rivalità con Treviso è nata molto più tardi, chi mai lo avrebbe pensato. Infatti io non la sento per nulla, per me la De' Longhi è un'avversaria come un'altra. Quando giocavo, la nostra unica rivale era la Virtus e si viveva per il derby.
Al Torreverde lei vede la squadra tutti i giorni. Sono tranquilli, concentrati, non c'è nessuna atmosfera particolare da partita decisiva. Anche in questo Martino ha fatto un lavoro enorme. È incredibile essere così avanti a gennaio.
Vincendo domenica pensa sia fatta? A metà strada. Vincere sarebbe un grandissimo passo verso l'obiettivo, dovrebbe cascare il mondo perché salti tutto e non penso che succederà. Ma nello sport mai dare le cose per scontate finché non è fatta».

Andrea GracisAvevo 19 anni ed era la prima volta in vita mia al PalaDozza. Ricordo l'emozione di entrarci, che un po' è rimasta la stessa negli anni e vale anche adesso che ci vado da dirigente. Poi ricordo da loro il grande Walter Magnifico ancora troppo giovane per giocare. E ricordo che era difficile marcare Ferro e Anconetani.
Poi tante sfide negli anni '90, con lo scudetto del 1997. Ero capitano ed alzai io il trofeo: da trevigiano prima che da giocatore fu un momento indimenticabile. Le ultime due partite al Palaverde sono un pezzo di storia del basket. A ripensarci, è incredibile che si giocarono a 24 ore di distanza l'una dall'altra. Faceva un caldo pazzesco, eravamo tutti distrutti dalla stanchezza, ma Carlton giocò una gara 5 leggendaria. E la vincemmo noi lo stesso.
Da decenni ci sono quasi sempre grandi partite. Se per moltissimi anni gli obiettivi coincidono, è inevitabile che si crei una rivalità. Poi lo sappiamo, le società non sono le stesse di prima, ma la sfida resta perché hanno le stesse aspirazioni. Vogliamo tutte due andare in Serie A. Noi magari con un po\' più di calma.
La Fortitudo è imprendibile? Sta un bel pezzo avanti, gioca benissimo, anche se perde con noi non credo ne perderà molte altre. Diciamo che domenica è decisiva: può riaprire il discorso per noi, ma il destino resta comunque nelle loro maniPensiamo ai playoff? No, ci si prova sempre fino in fondo, anche se potrebbe non bastare nemmeno vincerle tutte da qui alla fine. Poi va messa a posto la squadra, pensando anche al dopo.

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