D'altronde, se non fosse così, non saremmo a Basket City. Passata tutta l'ultima settimana a raccontare - e non eravamo tutti impazziti - di come la Fortitudo avesse contattato Jasmin Repesa, e di riflesso salutato Antimo Martino, ieri il mondo biancoblu si è ritrovato davanti ad uno di quei ribaltoni che tengono sveglie le redazioni e fanno impazzire i tifosi. Al mattino ancora ai dettagli con Jasmin, alla sera con la firma ufficiale di Meo Sacchetti. Che, per intenderci, ancora poche ore prima era in ballottaggio per la panchina di Reggio Emilia, proprio con Martino. Dopo, cosa è successo? Che la trattativa con il croato si è arenata, davanti a problematiche di ingaggio e di durata del contratto (dal 2+2 all'annuale con rinnovo), proprio mentre il CT della Nazionale, con stretta di mano, chiudeva il suo rapporto con una Cremona che oggi ha tanti, tanti dubbi sul proprio futuro.

Così, in un amen, ecco cambiare il panorama nella notte tra martedì e mercoledì, arrivando appunto ieri alla firma di Sacchetti per la Fortitudo, e quindi il ritorno di Meo in una Bologna che lo vide giocatore (assieme ad altri personaggi ancora in orbita Effe, come Dante Anconetani e Franco Rizzardi) nella meteora Gira di fine anni '70. Ora, può davvero aprirsi il mondo del mercato, con il nome di Michele Ruzzier - già visto da queste parti, non con grandi risultati, nella difficile stagione 2016-17 - in prima fila e, soprattutto, l'idea di poter avere più peso nelle trattative con giocatori italiani. Intanto andranno limate alcune scorie di precedenti rapporti: quello con Henry Sims, che a Cremona con Meo non andò benissimo, ma soprattutto quello con Pietro Aradori, bocciato da Sacchetti in Nazionale con conseguente rabbia del giocatore e messaggi sui social Avete fatto i furbi, vi ho nel mirino. Ora, le parti dovranno convivere per forza e per amore.

(foto FIBA Basketball)

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