E alla fine, appurato che la Fortitudo l'americano sotto canestro ce lo ha, e si chiama Luke Gandins, con l'arrivo del primo posto ci si può anche interrogare sulle milioni di mancanze di questa squadra, ma notare che, in fin dei conti, se c'è appunto un primo posto, benché non supportato dal vantaggio dello scontro diretto, qualcosina di buono la truppa ce lo ha, ecco. Forse, malgrado si faccia giustamente notare che ci sono alti e bassi, quello che c'è è una relativa continuità. Perché Trieste ha iniziato la stagione vincendo sempre e ora ne azzecca una sì e una no. Perché Treviso e Verona ora sembrano imbattibili ma prima erano più sdentate che addentate. Perché altre (Ravenna, Montegranaro, Udine) ogni tanto sbandano quando la strada sembrerebbe dritta. Bologna, invece, ha sempre mantenuto una propria linearità: ne facciamo X buone, e una storta, sempre e comunque. Quindi, appurato che fare sempre 4-1, 4-1, sia meglio che fare oggi 5-0 e domani 2-3, ecco forse spiegato il motivo del primato.

Poi, come già ripetuto, è normale ragionare sul fatto che la squadra debba essere rivista quando tutto tornerà normale, benché questa specie di autogestione con rotazioni limitate - limitate, vabbè, ne giostrano sempre 9 o 10 - tanto male non stia facendo. L'assenza di Boniciolli ha portato forse a maggiore concentrazione che non, come qualcuno potrebbe pensare, a maggiore serenità e voglia di vivere. D'altronde, ce lo ricordiamo: se la classe funziona anche con il supplente, e non si dedica a festini orgiastici, vuol dire che qualche valore, il titolare, lo ha instillato. Ovvio che detto questo a Verona se ne prenderanno 50 e negli spogliatoi si daranno ad una gara di sberle, ma fino ad oggi l'impressione è questa.

Verona, quindi. Vanno discretamente bene, dato che il bilancio recente dice di un interessante 9-1, e che in casa ne hanno persa solo una, a novembre, contro Udine. Gli aggiustamenti sono figli del mercato, con l’arrivo di Mitchell Poletti (11+6), con Greene che ultimamente la mette spesso e volentieri (in totale siamo a quasi 19 di media con il 41% da 3), un po’ di fortuna sparsa – qualche partita giocata con latitanze altrui – e i rimbalzi di Udom, sette abbondanti. Quadratura del cerchio, forse, per Luca Dalmonte, che vede la crescita di Totè malgrado un infortunio e la doppia cifra dell’esterno Amato, oltre all’altro americano, l’ala Jones, da circa 15 di media. All’andata vinse Bologna di 9, con doppia doppia dell’ex Pini.

(foto Fabio Pozzati - Fortitudo Pallacanestro Bologna 103)

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