Gianmarco Pozzecco - che ora vive a Formentera e sta scrivendo la sua autobiografia - è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio in merito alla situazione di Alessandro Amici.
Ecco un estratto delle sue parole.

Le intemperanze di Amici? Mi fanno sorridere. Sono situazioni che ho vissuto in prima persona in tante squadre, non solo in Fortitudo. Io ho fatto molte stronzate per un motivo molto semplice: ci tenevo spasmodicamente. Un giocatore che si arrabbia è di per sé un segnale positivo, non è solo un gesto da rimproverare. Poi è giusto che quando l'esuberanza ti porta ad esagerare tu venga redarguito. Amici ci tiene. Lo dico da grandissimo tifoso fortitudino.
La società ha fatto bene a prenderlo? Quando scegli quei giocatori sai a cosa vai incontro. E' come quando prendevi me. Ci sono pregi e difetti. Sarà coach Boniciolli a dover decidere l'atteggiamento da tenere con Amici: speriamo che faccia più cose positive che casini.
Da allenatore come avrei reagito? La domande da porsi è semplice: ne vale la pena? Per me, per il talento, il fisico ed il modo in cui difende, Amici può contribuire pesantemente alla promozione. Se ci credo, lo accetto. Ai miei giocatori dico sempre: "Fai trenta punti e mi mandi a quel paese? Va bene. Ma prima fai trenta punti" Pensate che Ibrahimovic sia più gestibile di Amici? Però, dove va, vince. Un allenatore ti accetta quando sei più bravo di quanto rompi le scatole.
Nel 2005 la Fortitudo vinse lo scudetto dopo l'esclusione di Pozzecco. Alla fine avevo rotto più le scatole che giocato bene. A Varese no, lì ero nettamente più forte di quanto dessi fastidio. Ma in Virtus Danilovic era uguale. Con la sua personalità comandava. Coach Messina, con intelligenza, lo gestiva e la squadra vinceva. Ho una venerazione per Sasha, lo amo alla follia. Un giorno mi disse: "Sai Gianmarco, a vincere da solo non ce la faccio" Questo conferma la sua grandezza.
Comuzzo ha fatto grandi cose? L'ho incontrato nei giorni scorsi in un locale a Bologna. Gli ho fatto i complimenti. Ma il capo è Matteo, è lui che ha costruito la macchina ed il fatto che Comuzzo abbia fatto due giri di pista non vuol dire niente. Si dice che nei luoghi molto ventosi la gente non sia normale. A Trieste c'è la bora io e Boniciolli siamo due triestini veraci, diciamo sempre quello che pensiamo. Per questo andiamo d'accordo.

VIRTUS, LANCIATO L'AUMENTO DI CAPITALE
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91