Nella conferenza stampa prepartita, il coach di Sassari Gianmarco Pozzecco si è lungamente espresso sulla Fortitudo e su Bologna in generale.

"Non sono stupito dal loro percorso. Salire dalla A2 non è facile, vuol dire che è stata creata una struttura solida. A promozione acquisita avevo detto che le neopromosse avrebbero fatto un buon campionato, e tra queste la Fortitudo è quella che sta facendo meglio. Loro, Treviso, Roma, sono piazze con molto pubblico, specie le prime due, e soprattutto la Effe in casa riesce a condizionare come nessuna altra al mondo. Hanno vinto quasi sempre, stanno giocando molto bene con una pallacanestro bella ed efficace. Noi in questo periodo abbiamo la fortuna/sfortuna di giocare contro squadre come Brindisi, o le bolognesi, che stanno facendo molto bene.
In questa stagione hanno creato un giusto mix, con esperienza e giocatori freschi: io non nascondo di aver fatto di tutto, quando ero in Fortitudo, per prendere uno come Fantinelli. Ci sono buoni italiani, stranieri interessanti, c'è esperienza e talento, in casa giocano in modo spettacolare ma stanno crescendo anche in trasferta, quindi siamo preoccupati il giusto.
Per me non sarà una partita normale, e ancora peggio lo sarà quando giocheremo a Bologna: onestamente, lo dico con orgoglio, io sono fortitudino. Sono uno che in un momento delicato della mia carriera decisi di non andare alla Virtus, e oggi pochi si comportebbero come me: forse solo Mancinelli, e per questo l'amore che c'è nei suoi confronti è giustificato. Lui è una persona vera, anche se a volte sarebbe da tirare sotto con la macchina senza fare la retro.
Comunque stiamo parlando di niente, perchè oggi la Virtus non mi vorrebbe mai... ma sono scelte che all'epoca sono state fatte. Nel 2007 mi cercò Sabatini, che era quasi un amico, una persona con cui ho un grande rapporto, e in panchina c'era un amico vero come lo è Pillastrini. Avevo in mente di finire la mia carriera dopo due anni a Mosca, e così sarebbe stata una chiusura con l'Eurolega. Invece decisi per Capo D'Orlando, passando da una Eurolega ad una squadra che in teoria poteva rischiare la retrocessione, e fossi retrocesso non sarebbe stato un gran modo di terminare la carriera. Fu una bella cazzo di scelta, che alla fine si rivelò azzeccata, ma non fu facile. Poi magari Mancinelli domani firma per la Virtus, ma io decisi di non fare il salto. Altri lo hanno fatto, comunque, è tutto soggettivo: penso ad Aradori, Smodis e Belinelli.
Il loro miglioramento? E' rientrato Sims che li equilibra molto, hanno buoni stranieri, bisogno di tempo per trovare la giusta amalgama e identità. E noi dovremo essere bravi a sfruttare le nostre caratteristiche. "


(foto Fortitudo - Fabio Pozzati)

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