Le parole di coach Gianmarco Pozzecco, che ha presentato in conferenza stampa gara 3 di domani sera a Verona.

Chi dovrebbe stare fuori? Partiamo facile. Non ho ancora deciso perché abbiamo due mezzi infortuni: Mancinelli non si è allenato perché ha mal di schiena e Amici ha un problema alla costa, preso su un blocco mercoledì. Dipenderà dal loro stato di salute, lo dirò domani chi starà fuori. Non ho ancora deciso per questo motivo.


Quanto ti è pesato tenere fuori McCamey e come l’ha presa? Purtroppo è un ragazzo d’oro e la prende bene, quindi mi sento ancora più di merda. è la parola più giusta per descrivere il mio stato d’animo. Io ero giocatore, questa cosa avrei fatto fatica ad accettarla. Al Khimki in Eurocup giocavamo tutti, in Russia qualche straniero doveva stare fuori, ma anche se fortunatamente non sono mai stato fuori, la vigilia la vivevo male. Per questo faccio fatica a dirlo ad un giocatore, forse perché non avrei mai voluto vivere questa cosa.


I giocatori però sapevano delle rotazioni allungate e del rischio di stare fuori. Quando vai da 11 giocatori e chiedi la disponibilità e accettare la cosa, tutti pensano “ma tanto non sarò io”, quindi diventa complicato per quello. è la difficoltà di allenare questa squadra, perché non ci sono giocatori scarsi, dove c’è uno battezzatile per essere l’”undicesimo”. Il primo a stare fuori è stato Pini, e non nego che oggi lo adoro perché è straordinario come uomo e come giocatore. Alla fine sta fuori un americano, ed è una cosa che deve far riflettere. Siamo arrivati ad un punto dove va sottolineato. Gli italiani devono giocare, quando li responsabilizzi poi giocano, e bisogna andare in questa ottica. Noi abbiamo italiani bravi, poi abbiamo Italiano… Chi va in campo, lo fa a discapito di un americano che non merita neanche l’esclusione. La mia scelta è sempre al limite.


Ti aspettavi di arrivare imbattuto a questa partita? No perché non è facile vincere e sono stati bravi i ragazzi, ma adesso il problema è proprio questo: domani è un altro giorno ed è un attimo trovarsi a gara-5 in casa. Avere vinto mi toglie serenità, perché durante la partita abbiamo alcuni passaggi a vuoto. Domani l’errore che non dobbiamo commettere non è tanto perderla, ma quello di “non giocarla”. Dobbiamo continuare a crescere, poi se cresciamo e perdiamo, non fa nulla.


Hai provato qualcosa di diverso contro la match- up? Dobbiamo fare bene quello che abbiamo fatto solo a tratti, e dobbiamo migliorare in quei 2/3 dettagli che agevolano il nostro attacco. è sufficiente fare bene quello che abbiamo fatto in determinati momenti in gara 2. Cambiamenti epocali no, però faremo 2-3 cose in più. è molto importante fare bene quello che avevamo deciso di fare, e farlo con più continuità.


Dalmonte ha detto che a Verona cambierà molto. cosa ti aspetti? Cambierà molto, quello sì. per noi giocare in casa è un bel vantaggio. In altre situazioni i giocatori invocano il pubblico come sesto uomo in campo, ma qui è diverso, è un vantaggio vero. Da altre parti è un vantaggio “finto”, qui lo viviamo proprio. Diventa più difficile là anche per questo, non avremo questa atmosfera idilliaca. Verona giocherà una partita più costante e sicuramente saranno più convinti dei propri mezzi, perché il vantaggio del fattore campo è un fattore psicologico importante. Molto cambierà, fin dalla palla a 2.


Bisogna resettare le due vittorie? Faccio una premessa. L’ex giocatore che diventa allenatore, viene visto dagli altri allenatori come quello “che non fa gavetta”, ma non è una cosa concepibile. Il background cestistico è diverso perché la gavetta l’ho fatta in campo. Poi ci sono quelli che ci riescono e quelli che non ci riescono, che diventano buoni allenatori oppure no. Quello che ha giocato sa cosa prova un giocatore nelle varie situazioni di campo. Spesso “noi allenatori ed ex giocatori”, veniamo confusi dalle situazioni di campo che vivono i giocatori per il fatto che li abbiamo vissuti, però non tutti viviamo la stessa esperienza allo stesso modo. L’esperienza da giocatore fa vedere quindi le cose soggettivamente. Bisogna resettare? Da “anziano” ero calcolatore, da giovane ero incosciente. Tra le due cose, la vivevo meglio da piccolo, anche se a volte facevo delle cagate. In sostanza ci vuole un pò un mix, i ragazzi devono rendersi conto di quello che stanno vivendo, però non devono avere pressione, anche se è giusto che ci sia, per il posto che viviamo. è il suo bello, devi riconoscerlo che c’è più pressione, ed è più bello che brutto.


Fultz potrebbe beneficiare di un turno di riposo, anche in ottica di proseguimento del vostro cammino? Lui è un computer in campo. Avendo una certa età e per il suo ruolo, lo sforzo fisico è alto, ma è ancora più alto quello mentale. A volte mi arrabbio con lui, spesso quando non giochiamo un gioco preciso in attacco io mi arrabbio con lui. é una responsabilità che io ho allenando Robert, ovvero quella di dosare il suo utilizzo. Una cosa che mi piacerebbe è anche far giocare Teddy e Fultz insieme, perché una delle cose più brutte è avere un dualismo con il compagno: loro devono avere la consapevolezza che quando giocano bene, possono anche giocare insieme e quindi che il loro minutaggio non dipende da come sta giocando l’altro. Io e Vujanic giocavamo insieme proprio per questo, Repesa ci gestiva così. Oggi ho parlato con Okerafor, perché voglio che capisca che se anche Fultz gioca bene, lui è comunque importante. Ora sono sereno, oggi Teddy parte in quintetto e Fultz fa il cambio, ma non perché è un cambio.


Ti ha stancato la questione del minutaggio dei veterani, forse quando il problema ce l’hanno gli altri che non sanno come fermarli? Sono contento di come stanno giocando. L’unica preoccupazione che io ho, è quella che giochiamo spesso. Mercoledì ho fatto giocare meno Cinciarini. Se posso li faccio giocare un pò meno per non spremerli, però se giocano tanto, giocano bene e su questo non ho dubbi.


Montanari? E’ un ragazzo d’oro, fa sempre canestro ai liberi, è l’unico. Sono molto preoccupato perché oggi ha sbagliato due liberi in allenamento. Se crolla lui, crolliamo tutti.


I lunghi stanno reggendo bene, pensi di continuare come nelle prime due partite? Abbiamo la fortuna di avere Gandini, Pini e Chillo, e non è un segreto. Sono totalmente convinto che se questa squadra gioca bene, è perché ci sono tre lunghi che fanno un gran lavoro di sacrificio e questo i loro compagni lo apprezzano clamorosamente. Noi col “5” difendiamo sempre bene, raramente ha cali di concentrazione o sbaglia, quindi gli altri sono molto sereni. Non cambierei i miei lunghi con nessuno straniero della A2 e sono strafelice di quelli che ho.



Il video, grazie a Sportpress.



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