Patendo fino all’ultimo, ma andando a riaprire con la difesa una partita che si stava complicando nel primo tempo. Così la Fortitudo vince la sfida di metà classifica con Varese, concedendo 10/22 da 3 prima e 3/18 poi, e lasciando per un attimo i brutti pensieri e tutto il resto. E ringraziando anche i propri cambi, che nell’ultimo quarto sono riusciti a non far rimpiangere il quintetto base.

Si parte con mezzo palasport più interessato a capire quanto siano vere le notizie su Bryant – il resto lo sapete– e Fortitudo che non difende, lasciando liberi i tiratori varesini e finendo subito 4-13. E’ un corri e tira generale, ma quando Bologna inizia a rendere meno facili le altrui opzioni la sparakkjanza cambia colore, diventando rapida crescita nel punteggio da parte locale. Con il cesto sulla sirena di Aradori a fare 24-20.

Il tiro al piccione continua, ma con Fortitudo apparentemente più preparata a rispondere alla contraerea. Si fa 36-30, poi continuare a giocare alle velocità e alle latitudini lombarde è un rischio, ed è un attimo che quel che si era costruito defluisca fino al 41-45. E’ un flipper: Robertson ne mette ma ne sbaglia anche da piazzato, Varese chiude il primo tempo con 22 tentativi da fuori, 10 infilati, e 44-48 al 20’.

La notizia della morte di Kobe viene data a tutti, c’è subito striscione in ricordo da parte della Fossa, e intanto si prova a giocare a basket. Nel vero senso della parola, ovvero provare a vergar schemi senza limitarsi al tiro al primo passaggio. E qui la Fortitudo ha qualche arma in più, con un antisportivo a favore che rivitalizza momentaneamente Daniel e che gira il punteggio fino al 64-60, aggiornato al 64-61 del 30’.

Martino prova ad affidarsi alle sue seconde linee, e trova in Mancinelli un guardiano di Vene migliore del predecessore, e anche l’apriscatole per l’altrui difesa. Varese non ha molto da dire se non continuare con il tiro al bersaglio senza però il bersaglio, così la Fortitudo prende un barlume di vantaggio e cerca di portarselo avanti il più possibile. Dura fino a quando gli ospiti non trovano una minima alternativa all’insulso sparare: Ferrero fa -1 a 40” dalla fine, Mancinelli esagera da 3, Clark però fa airball da 4 metri. Due liberi di Aradori a 7” dalla fine, Clark forza senza poter fare altro, fine.


(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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