C’è tanto dei veterani, in questa Fortitudo che risale da -13 andando a vincere quasi senza grossi problemi allo sprint contro Treviso, mandando per ora in pensione sia i pensieri riguardanti botte da orbi negli spogliatoi, sia il rischio che l’età avanzata di qualche protagonista possa essere un problema. Magari più avanti, ma intanto sono Cinciarini e Mancinelli i cancelli per limitare una Treviso devastante nel primo tempo, oltre a Robertson che ventella i punti della tranquillità. Tutto bene, quindi, per una Fortitudo che fa 3-1 e mette altro mattoncino nel proprio campionato.

Si parte con Fortitudo in affanno, forse ancora con la necessità di riprendersi da una settimana di tafferugli e wrestling interno (si scherza, eh, sai mai…). 2-10, prima che la verticalità ben innescata di Daniel limiti i danni in attacco e foraggi la parità, fiondata con una tripla di Robertson. Ci si studia, c’è qualche buco dietro quando c’è da ruotare, Logan e Cooke ne approfittano, ma pur con qualche libero sbagliato Bologna sta in zona, ed è 19-18 Treviso al 10’.

Però la sofferenza continua, perché davanti si va bene in avvicinamento ma con scatola che da fuori non si apre lasciando un certo senso di claustrofobia, mentre dietro ci sono inguardabilità non sospette che portano Fotu a banchettare senza problemi e, di riflesso, Treviso a tenere la rotta senza problemi. Un tiro da 5 (tripla, fallo, rimbalzo e tapin) porta i veneti avanti 42-29, poi un batti e ribatti tra Robertson e Cook aggiorna il 20’ al 45-36 esterno. Tirando da 2 con il 90% o quasi, non una gran pesca.

Il muggito del Paladozza pare aiutare la Fortitudo nella rimonta, che è immediata e ha in 9 filati di Aradori l’autore. Rimane però la tremenda difficoltà nel chiudere la propria area, con Fotu e Tessitori a rimetterne 10 di divario e Treviso stessa che, invece di gestire, grazia Bologna tre volte forzando triple senza senso. Roba che da ‘ste parti non si può fare: la Effe ringrazia, rimonta, domina quando la palla sguilla, sbaglia liberi, impatta al 30’ a quota 59.

Treviso non segna, Bologna si adegua, e di partita a scacchi si tratta, con Martino che ringrazia la difesa dei suoi veteranissimi che limitano Cooke e Fotu. Cinciarini prova a fare l’uomo partita, con tripla e recuperi, ed è sua la mano che porta la Fortitudo avanti 69-64. Risalendo l’ultimo cesto su azione veneto ai tempi in cui giocavano Minto e Vazzoler, un contropiede di Treviso che si trasforma in fagiolata e bomba di Robertson a mettere tutti d’accordo. Dura, ma vinta.


(foto Fortitudo - Valentino Orsini)

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