Federico Politi, responsabile del settore giovanile Fortitudo, è stato intervistato da Emanuele Malaguti su Stadio.
Un estratto delle sue parole.

Politi è in Fortitudo dal 1994. Ho conosciuto i fasti dell'era Seragnoli, ma anche gli anni bui del fallimento. Facevo parte della Eagles Basket Bologna, allenavo le giovanili e la prima squadra assieme a Padovano. Dopo un anno di A2, culminato con la sconfitta per 3-2 nella serie playoff contro Brescia, Breveglieri andò a Milano e io venni nominato responsabile del settore giovanile.

Che stagione sarà in serie A? Sono sicuro che la società e Antimo sapranno come comportarsi nei momenti di difficoltà. L'anno scorso Martino ha dimostrato di essere un vincente, offrendo un bel gioco e facendo divertire i tifosi. Penso che possa fare bene, ha scelto i giocatori giusti per la sua filosofia di gioco e potrà essere un elemento determinante per la salvezza.

Ritengo la salvezza facilmente raggiungibile con questo tipo di organico, ma per farlo dovremo rendere il PalaDozza un fortino inespugnabile anche grazie all'aiuto dei nostri tifosi: loro sono veramente il nostro sesto uomo.

Il futuro del basket italiano non sembra roseo. Le giovanili sono legate direttamente alle prime squadre, quindi se non ci sono soldi per i senior, mancano i fondi anche per i ragazzi. Al momento non vedo il basket come uno sport in salute: spero che il momento negativo non coinvolga anche i settori giovanili, sono loro a produrre i futuri campioni.
Ora abbiamo dei buoni giocatori, ma dopo? Non vedo profili in grado di sostituire i nostri nazionali in futuro.
La mia speranza? Che aumentino gli investimenti sui settori giovanili, che sono la linfa vitale del movimento.

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