Nel giorno del suo ritorno a Bologna da avversario, l'ex capitano della Virtus Peppe Poeta è stato intervistato da Luca Aquino sul Corriere di Bologna.

Ecco le sue parole:
Le sensazioni, da avversario della Virtus questa volta? «Emozioni uniche, mai provate. Non sapevo cosa aspettarmi, ma considero Bologna come casa mia».

Tanto che ha deciso di viverci. «Sì, ho scelto Bologna perché è una città che amo, che nei miei anni alla Virtus mi ha affascinato e mi è entrata dentro. Tanti amici, qualità della vita e posti fantastici».

Quali in particolare? «Mi piace andare in centro a passeggiare: piazza Santo Stefano, poi via D'Azeglio, i colli e mille altri scorci».

Adesso, però, la sua vita sportiva è a Trento. «Si sta molto bene, la società è ambiziosa ma senza mai fare il passo più lungo della gamba. Gli obiettivi erano chiari: confermarsi in Italia e farsi conoscere in Europa. Ci stiamo riuscendo grazie all'organizzazione di questo club con il ds Trainotti vero deus ex machina di tutto».

In Eurocup è stata la stagione dei miracoli. Mercoledì, partendo dal +6 dell'andata in Francia, vi giocate in casa contro Strasburgo l'accesso alla finale. Chi l'avrebbe mai detto? «Stiamo facendo qualcosa di incredibile. Abbiamo vissuto una partita alla volta e siamo andati su ogni campo a giocarcela senza paura».

Mercoledì ci sarà il tutto esaurito. Come sta vivendo la città questo momento di ribalta europea? «Con grande entusiasmo e passione, ma consapevoli di aver fatto un miracolo. È un ambiente molto più maturo di quello che pensassi, anche le sconfitte in campionato sono state digerite bene, perché gli alti e bassi con il doppio impegno settimanale possono starci».

Lasciata la Virtus per due anni ha vissuto in Spagna: prima Vitoria, poi Manresa anche se quest'ultima condizionata da un infortunio. Com'è andata? «Fare un'esperienza all'estero è qualcosa che consiglio a tutti i giovani. Cominci a vedere tutto sotto un altro punto di vista, la Spagna è fantastica sul piano organizzativo e per come lo sport viene vissuto».

A Vitoria è arrivata anche la possibilità di giocare in Eurolega. «Confrontarsi a quel livello è qualcosa di bellissimo e gratificante. Era il sogno della carriera, per poter dire di aver giocato ogni manifestazione europea. Sono orgoglioso e sogno di tornare a giocarla. È una pallacanestro nella quale il valore di ogni possesso aumenta e con esso anche la pressione. Giocare contro i più forti aiuta a migliorare».

La prossima estate azzurra avrà l'obiettivo Rio. «Ci penso e spero con tatto il cuore di disputare il preolimpico, sarebbe la ciliegina sulla torta. Aver raggiunto le 100 presenze e aver fatto parte di questo gruppo per 8 anni mi fa venire voglia di continuare. Farò del mio meglio per convincere Messina».

Con la scelta di Messina come Ct si punta in alto? «È una garanzia. Pianigiani ha fatto un ottimo lavoro, negli ultimi anni c'è stata una crescita. Oggi siamo in mani sicure, con uno dei tecnici più esperti d'Europa. Vogliamo divertirci e provare a prenderci questa Olimpiade».

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