Il centro della Virtus Dexter Pittman è stato intervistato da Luca Aquino sul Corriere di Bologna. Tra le altre cose l’ex Texas ha spiegato di essere a quota cinque tabelloni rotti in carriera, compreso quello di giovedì sera a Ozzano.

Ecco le sue parole:

Quali sono le prime impressioni sulla squadra? Mi piace, ci sono molti giovani e a tutti piace competere e darsi battaglia. Lavoriamo duro e le partite di allenamento sono fisiche come se affrontassimo degli avversari veri.

Cosa vorrei da questa stagione? Dobbiamo fare in modo che nessuno lavori e sia più duro di noi. Qualche squadra ha cominciato la preparazione pochi giorni fa, il mio amico Kevin Durant dice sempre: "Quando gli altri dormono tu devi lavorare". È quello che dobbiamo fare noi.

Quali sono le differenze fra Kevin Durant e Lebron James, avendo giocato con entrambi? Durant è un animale da palestra, ci dormirebbe anche e lavora duro come nessuno. Al college dopo 4 ore di allenamento pesantissimo mi telefonava e mi diceva di tornare in palestra a tirare i liberi. Era sempre lì, ha costruito la sua storia più sul lavoro che sul talento. LeBron non ha bisogno di lavorare così tanto, perché Dio gli ha dato in dono quel talento. LeBron è come Superman, fino a poco tempo fa c'erano lui e Bryant, poi tutto il resto della Nba, adesso c'è lui e tutti gli altri sono su un piano più basso. È un grande insegnante, mi ha aiutato tantissimo e se in difesa parlo tanto per dirigere i compagni è grazie a lui. Sul campo poi è di un altro pianeta, è un giocatore di grande intelligenza, solo Chris Paul è al suo livello sul piano della conoscenza del gioco, vede le cose prima degli altri.

A Bologna sono al centro del progetto di Valli? Mi piace essere una sorta di "point center", un pivot che fa gioco, come Marc Gasol. Non ci sono più i centri dominanti alla Shaq, io cerco di portare vantaggi alla squadra in tanti modi. Poi se ho la possibilità di sfruttare la mia stazza per fare canestro non mi tiro indietro.

Visto che sulla mia stazza si è detto molto, cosa dico di Todd Wright, preparatore atletico di Texas? È la cosa migliore che mi sia mai capitata. Mi ha fatto capire che potevo arrivare a quel livello, è stato il mio miracolo.

Con lui nel primo anno di college ho perso 45 chili? Abbiamo lavorato tantissimo, andavo in palestra alle 5.30 di mattina, poi in classe, poi allenamento con la squadra, compiti, altro allenamento, poi tanto lavoro extra individuale per me. Ho anche pensato di mollare, ma ho avuto la fortuna di avere dalla mia parte compagni straordinari come Durant, DJ Augustin e tutti gli altri.

Ci sono stati tanti sacrifici anche sul piano delle abitudini alimentari? Ogni volta che andavo al ristorante, chiamavo Todd e gli leggevo il menù. Lui mi diceva cosa mangiare, non avevo grosse privazioni ma dovevo fare attenzione. Potevo mangiare hamburger ad esempio, ma senza salse e stando attento alla dimensione. Tutto quello che era più grande del mio pugno dovevo tagliarlo via. È stato un investimento su me stesso, mi sono fatto seguire da uno chef e da un nutrizionista e anche qui a Bologna ora sto cercando uno chef personale.

Un investimento che ha pagato, visto il titolo del 2012 Miami Heat? Una fantastica esperienza. Ho imparato molto da Spoelstra e Riley, mente Mourning è stato un mentore. Se gioco così è grazie a Spoelstra, che mi ha insegnato a non essere solo una presenza marginale sul campo anche se gioco poco.

La mia storia mi ha reso un modello per tanti ragazzi. Questa per me è una benedizione. Essere un'ispirazione per i giovani che avevano i miei stessi problemi è bellissimo. Ho avuto persone che mi hanno dato fiducia e voglio ricambiare, anche in campo. LeBron mi aveva preso sotto la sua ala e ora faccio lo stesso qui alla Virtus con Penny Williams e il 17enne Andrea Graziani.

Infine, come nasce il soprannome Sexy Dexy? Cominciarono a chiamarmi così i tifosi che mi incrociavano nel campus di Texas. Mi è piaciuto, esistono soprannomi peggiori.

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