Giovanni Pini è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio.
Un estratto delle sue parole.

Vincendo le prossime quattro partite la Fortitudo sarebbe già in serie A? No. In questo campionato sarebbe molto rischioso fare ragionamenti del genere. Ci aspetta un girone di ritorno tostissimo. Abbiamo un tesoretto importante da difendere.

Domenica incontrerà Verona da ex. L'emozione particolare è avere la possibilità di giocare in casa uno scontro diretto con una delle seconde a pari merito. Possiamo allungare ulteriormente su Verona. La sua rimonta in classifica non mi stupisce. Dissi subito che aveva talento e fisicità. Nelle ultime gare ha imparato anche a vincere soffrendo nel finale. A Verona ho disputato una stagione particolare. Cominciai da infortunato, poi rientrai con la squadra in zona retrocessione e diedi il mio contributo per raggiungere i playoff. Ho dei bei ricordi. Ma domenica l'unico obiettivo sarà portare a casa la partita.

Come è nato il record di 14-1 dopo il girone d'andata? Giorno dopo giorno, nonostante intomo a questa Fortitudo girino tante voci di squadra super favorita che non ha rivali. Non penso sia così. Il girone Est è molto competitivo. Noi ci siamo messi in palestra, abbiamo cercato di tapparci le orecchie e abbiamo lavorato duramente. Sono soddisfatto di dove siamo, ma non abbiamo ancora fatto niente.

Gli obiettivi personali? Voglio migliorare. Non parlo di statistiche o percentuali. Devo essere più presente in difesa. Molto spesso mi trovo nella posizione migliore per vedere i movimenti degli attaccanti avversari e quelli dei miei compagni Chiamare un taglio o un aiuto dà solidità alla squadra. Poi in attacco cerco sempre di farmi trovare pronto. Anche lì devo diventare più costante, con una consapevolezza: il basket di oggi chiede ad un lungo di saper aprire il campo. Ci lavoro ogni giorno, maso che non sarà un processo immediato. Come quello che mi porterà a migliorare anche atleticamente e nella presenza al rimbalzo.

Chi è il vero leader di questa Fortitudo? Per la costanza nell'atteggiamento direi Rosselli. Non è in dubbio che lo siano anche Mancio e Maarty, così come Cinciarini sia importante nello spogliatoio e anche Venuto, esperto della categoria, possa dire la sua. Ma ho potuto toccare con mano quanto Guido sia un leader vero.

( Foto Fabio Pozzati/ebasket.it )

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