Giovanni Pini è stato intervistato da Domenico Bonacorsi su BOLaround.
Ecco un estratto delle sue parole.

Su Forlì. Fisicamente sto bene e sono pronto per domenica. Sono una squadra con un vero centro di ruolo (Diliegro), giocatori molto versatili sia nella fase offensiva sia soprattutto in quella difensiva. Severini è il loro migliore difensore infatti ha il compito di occuparsi del migliore attaccante della squadra avversaria, per i nostri esterni non sara’ facile. Le squadre di Valli sono sempre organizzate molto bene, aggressive, mettono sempre le mani addosso. Sarà una partita da giocare fino alla fine, loro non mollano fino all’ultimo come si e’ visto da questo inizio di campionato”.

L’effetto PalaDozza, paragonato alla prima esperienza con la Biancoblu. Prima di tutto erano due squadre con obiettivi diversi. 5 anni fa quando sono arrivato a Bologna non sapevo cosa mi aspettasse, conoscevo i ragazzi ma d’altro canto non conoscevo per niente l’allenatore (Coach Salieri) e infine non ero informato su cosa stesse succedendo intorno al mondo Fortitudo. E’ stata una esperienza che mi ha fatto crescere molto, tanti ragazzi giovani con qualche senior, zero aspettative e tanta voglia di mettersi in gioco con l’obiettivo di migliorarsi continuamente.
Sono uscito fortificato da quella esperienza per poi passare ad adesso con una squadra con obiettivi e pressione completamente diversi. Siamo partiti con un obiettivo grande, quello della promozione.
Il PalaDozza 5 anni fa siamo partiti che era vuoto e pian piano siamo riusciti a riempirlo grazie alle nostre prestazioni. Quest’anno il Paladozza e’ casa nostra, la Fossa e il pubblico come nostri primi alleati, i nostri primi sostenitori. Dobbiamo affidarci solo a coloro che vengono a sostenerci e non a chi viene a criticarci.
L’obiettivo di quest’anno porta a una pressione che bisogna bilanciare con la carica che il pubblico ci trasmette ogni partita. Bisogna gestire la pressione nel senso giusto, perchè si ti aiuta tenendoti sempre sul pezzo ma può anche schiacciarti. Deve essere la nostra spinta motivazionale”.


Sull'ingaggio di Rosselli. “Rosselli e’ un super giocatore per la categoria, puo’ coprire 4 ruoli. Un professionista esemplare perché entra in palestra pronto per dare il massimo, un esempio da seguire assolutamente quello che deve essere un veterano.
Siamo tanti veterani comunque non vuol dire che manchiamo di voglia di dimostrare il nostro valore, ultimamente ci hanno messo tutti in discussione.
L’obiettivo e’ di riprendere il nostro percorso che ha trovato qualche ostacolo in queste ultime due settimane”.


‌Dentro e fuori dal campo, chi è il leader della Effe? “Il nostro leader e’ sicuramente il capitano Mancinelli, sia in campo che fuori dal campo. Quello che conosce meglio l’ambiente e che sa quando e’ il momento per parlare anche nei momenti difficili della stagione. Sa come comportarsi in ogni situazione e noi lo seguiamo”.

(Foto Fabio Pozzati - Fortitudo Bologna 103)

LA CORTE FEDERALE DI APPELLO RIGETTA DI RECLAMI DI SIENA E MINUCCI
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91