Il presidente della FIP Gianni Petrucci è stato intervistato da Repubblica e La Stampa.
Un estratto delle sue parole.

Il decreto è basato su una contraddizione, nata in una notte in cui Conte prima ha fatto la conferenza stampa e poi il decreto: un buona parte dell'Italia è ferma e lo sport può muoversi liberamente? Ma scherziamo? Perché lo sport dovrebbe avere delle deroghe, in base a cosa? Il nostro sport poi, uno sport di contatto. E con che spirito avremmo dovuto giocare?.
Il fronte del no è stato compatto? Perfettamente compatto. Non c'è stata una società ad alzare il dito. L'uscita della bozza del decreto ha creato una psicosi incredibile. Negli alberghi delle squadre c'erano clienti che scappavano via. In base a quale principio logico noi che siamo lo sport avremmo dovuto sentirci diversi?.

E' l'emergenza più grave mai affrontata da dirigente sportivo? Sicuramente, perché di mezzo c'è la salute degli italiani e non sappiamo quello che può ancora capitare. Insomma, tutti navighiamo a vista.
Contromisure per uscirne? Davanti aun decreto del Governo si deve obbedire, poi è normale che si vorrebbe trovare un modo sicuro per andare avanti. Il presidente del Coni Malagò vuole convocare i presidenti delle Federazioni che gestiscono campionati nazionali. In questo momento è difficile chiedere soldi, ma servirebbero aiuti ai club.


Cosa si aspetta dall'assemblea di Lega? La ratifica e l'insediamento di Umberto Gandini, uno dei migliori manager sportivi su piazza. Vorrei anche fare i complimenti al presidente uscente Egidio Bianchi per come ha affrontato bene e tempestivamente questa situazione d'emergenza. Ascolterò le proposte e prenderò i provvedimenti del caso in un Consiglio Federale straordinario d'urgenza
Di che tipo? Pronto a modificare le Disposizioni Organizzative Annuali», dunque con la possibilità di interventi anche drastici sullo svolgimento della stagione.

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