Il presidente FIP Gianni Petrucci è stato intervistato da Marco Evangelisti sul Corriere dello Sport. Un estratte delle sue parole.

Sono sufficientemente intelligente da correggermi, se necessario. Per quanto riguarda la Lega, Umberto Gandini ha organizzato a Torino una finale di
Coppa Italia straordinaria, forse la migliore che abbia mai visto: sono arrivati gli spettatori, gli sponsor, il ritorno d'immagine. Gli faccio i complimenti. Mi ha fatto ricredere sulla
Lega. Terza questione, la visibilità. Lo sport deve comunicare e su questo aspetto stiamo investendo, partendo dal presupposto che siamo solo ai primi passi e il bello per il basket
deve ancora venire.

Questione contributi.
L'ho lasciata per ultima. Dei contributi mi sono lamentato e mi lamento. I criteri, gli algoritmi come dicono a Sport e Salute, devono cambiare. Per ora c'è solo l'insoddisfazione di Petrucci, e guarda un po' su 46 federazioni più della metà la pensa allo stesso modo, però tutti mandano avanti me. Se si proseguirà così, oltre a parlare metteremo in atto misure più concrete. Tutte quelle che la legge ci consente.

Pozzecco.
Pensavo fosse il CT ideale. Lo sta dimostrando. Soprattutto per l'entusiasmo che ha portato. Vado in giro con lui e mi rendo conto che nessun altro allenatore italiano gode della sua popolarità. Una federazione deve perseguire sia il risultato sportivo sia la crescita dell'immagine. Del secondo punto abbiamo detto. Per quanto riguarda il primo, sin qui direi bene: siamo al Mondiale, abbiamo battuto la Spagna dopo otto anni. È significativo il fatto che Pozzecco sia stato richiesto da club stranieri importanti.
Vorrei che si guardasse con attenzione agli allenamenti che dirige. Nel basket come nel calcio ci sono tecnici convinti di essere professori. Pozzecco è un allenatore bravo, concreto. Si fa ascoltare e sa quando piazzare una frase che distende l'atmosfera. Non voglio fenomeni, i fenomeni mi fanno paura.


Milano e Bologna continuano a stentare in Europa. È un problema?
Lo è, e abbiamo un punto da chiarire con l'Eurolega, che ormai costituisce una realtà consolidata. Ci sono troppe partite. E giocatori stressati. Un aspetto che il nuovo presidente Dejan Bodiroga, di cui ho grande stima, dovrà prendere in considerazione. Resta il fatto che il campionato italiano è interessante. Le società semmai incontreranno di certo difficoltà per
via della nuova disciplina del lavoro sportivo. Provvedimento giusto, forse però non si è valutato abbastanza l'impatto economico. Ma noi rispettiamo la
legge. Come per il vincolo, che stiamo abolendo.

Oggi "Black And White" alle 19 su Nettuno Bologna Uno
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