Il presidente FIP Gianni Petrucci è stato sentito da Paolo De Laurentiis per il Corriere dello Sport. Un estratto dell'intervista.

"Cosa fare? Come faccio a saperlo? Rendiamoci conto di quello che sta succedendo in tutto il mondo. La parola "pandemia" ormai è diventata di uso comune: pronunciarla solo una volta appena un mese fa avrebbe creato il panico. La verità è che oggi i presidenti dovrebbero essere gli scienziati e relegare noi alla vicepresidenza. Anche il Governo procede giorno per giorno, che altro potrebbe fare? La stessa cosa facciamo nel mondo dello sport.
Io mi fido e soprattutto rispetto l'autonomia della Lega Basket. Come mondo della pallacanestro abbiamo una grande fortuna: Gandini è uno dei tre più grandi dirigenti che ha frequentato o frequenta il mondo del calcio e lui adesso sta lavorando con noi.
Il campionato? Come si potrebbe garantire una stagione equa con molte squadre rimaste senza i giocatori più forti? E poi: parliamo di ripartenza, di mondo che rinasce e noi lo facciamo a porte chiuse con cinque squadre di serie A in Lombardia? A parte la gente in tribuna, la pallacanestro è uno sport di contatto. Immaginate se si ripresenta un solo caso di Coronavirus all'interno dello spogliatoio.
Il rischio di non aprire? In questo le federazioni devono essere aiutate. L'80% dell'attività di base, quella che semina per il futuro, parte dalle federazioni. Non ho problemi a dirlo: la più importante da questo punto di vista è la Figc, l'unica che supera il milione di tesserati, basta andare a guardare i numeri delle assicurazioni per avere il dato effettivo. A seguire ci sono le altre, tutte importantissime e con tutte bisogna avviare un discorso per uscire da questa situazione, nel pieno rispetto dei ruoli. A proposito di ruoli, bisogna tenerne conto anche quando si parla di elezioni federali"

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