Il presidente della FIP Gianni Petrucci è stato intervistato dal Resto del Carlino Pesaro in vista delle Final Eight.
Un estratto delle sue parole su numero di squadre in serie A e situazione delal Legabasket.

Il campionato a 17 squadre. E' stata una necessità, che conoscevamo in anticipo. Ma c'è la volontà di tornare presto a sedici.
Come? Una volta eletto, il nuovo presidente di Lega dovrà confrontarsi con l'A2 per diminuire le società professionistiche.


A proposito di professionismo, si parlava di una formula più 'leggera' a livello fiscale. E' un'ipotesi tuttora in piedi. C'è una proposta di legge del presidente del calcio Gravina all'esame del Parlamento, nella quale si chiedono defiscalizzazioni: vedremo che cammino farà. In ogni caso, la maggioranza dei nostri presidenti di A vuole restare nel professionismo, se la volontà è questa non posso far altro.

Cosa intende quando accusa la Legabasket di non avere 'un solido apparato organizzativo'? Niente di più di quel che riguarda l'organizzazione. Non mi occupo di nomi per la presidenza, c'è una commissione di tre dirigenti che sta lavorando bene e a breve farà la scelta giusta. Né mi riferisco al dibattito interno: è fisiologico. Dico solo che deve funzionare meglio: la Lega calcio, non solo di A, o leghe ce-stistiche come quelle tedesca, spagnola e francese, hanno strutture adeguate ed efficienti.

La Federazione cerca talenti in giro per il mondo, i club chiedono più visti. Sono percorsi diversi. Per quanto ci riguarda, Trainotti è partito bene, stiamo parlando con Banchero e Divincenzo, entrambi col nostro passaporto. Quanto ai visti, è un discorso legato alle coppe, come avveniva un tempo e come sta facendo oggi Milano con Crawford. Dei vivai discuteremo col nuovo presidente di Lega e con l'A2: stuelleremo come ridisegnare i campionati giovanili. Il mio sogno resta il modello del torneo Primavera nel calcio, organizzato dai club professionistici, ma a decidere dovranno essere le società, perché sono loro a investire'.

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