Il ritorno di Zelimir Obradovic al Partizan, con contratto triennale, ha prevedibilmente animato il mondo del basket europeo, e non poteva non essere così, dato che parliamo del coach più titolato d’Europa che dopo un anno sabbatico torna nel club dove ha giocato e dove ha iniziato ad allenare, vincendo la storica Eurolega del 1992.
Come “effetto collaterale”, si parlerà molto anche di Eurocup, dato che il Partizan farà la stessa coppa della Virtus, che l’anno prossimo sarà di livello alto, anche se con una formula decisamente cervellotica.
Il livello sarà alto: tra le 20 squadre oltre all’ambiziosa Virtus di Sergio Scariolo e al Partizan di Obradovic ci sarà il Valencia, reduce da due stagioni in Eurolega. Poi sicuramente tra le favorite vanno inserite Venezia e Lokomotiv Kuban, che sta già facendo un mercato di alto livello. Il sorteggio di gironi e calendari - se si procederà con gli stessi tempi degli anni scorsi - sarà attorno al 10 luglio.
Il problema, appunto, sarà la formula. Come è stato annunciato ad aprile (e se non ci saranno cambiamenti), i gironi saranno due da 10, e quindi la regular season sarà da 18 partite, con le prime 8 di ogni girone che si qualificano ai playoff.
Dopo, e qui la scelta piuttosto strana, il tabellone sarà tennistico, con turni playoff in partita secca già a partire dagli ottavi di finale. Le prime due, campione e finalista, saranno ammesse all’Eurolega 2022-23. Ovviamente, con una formula di questo tipo, anche la fortuna avrà un peso non indifferente, in particolare relativamente agli infortuni, che in partite secche potrebbero condizionare molto di più rispetto a una serie playoff. Ma così è, e per la Virtus una delle vie per l’Eurolega è questa. L’altra - ovviamente - è quella diplomatica, nella speranza di un allargamento e di una “chiamata diretta” al piano superiore.

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