L'ex capitano Virtus Andres Pelussi è stato sentito dal Carlino. Un estratto dell'intervista.

"Sono preoccupato. Ho tanti amici in Italia. Guardo la tivù e leggo i giornali. Fai sapere ai miei amici che gli sono vicino. Qui è tutto chiuso, abbiamo giocato d'anticipo. Ma questo virus spaventa. Ma tornerò presto dai miei amici di Bologna. Promesso. Sono rimasto a Bologna per tre stagioni, tre anni indimenticabili. Mi sarebbe piaciuto rimanere ancora. Poi sono tornato in patria. Mi sono rotto il tendine d'Achille due volte, sempre nello stesso punto. E allora ho deciso di smettere. Oggi sono più 'gordo' rispetto ai miei tempi bolognesi. Peso 122 chili, una decina in più di quando indossavo la maglia della Virtus.
I miei compagni? Marko Milic, Dusan Vukcevic e Fabio Di Bella. Tutti grandi giocatori. Qualche anno fa ho incontrato David Bluthenthal alla Summer League. Poi Nacho Rodilla e Sam Podestà. Bravi ragazzi, senza dimenticare i tecnici. Mi manca Bologna e non è una frase scontata. Mi mancano le abitudini che avevo preso in tre stagioni fantastiche. Ma voglio restare almeno una settimana. Ci sono tanti amici, come Gigi Terrieri e il dottor Venturoli.
Il coach? Zare mi faceva marcare di tutto. Dovevo essere in grado di fermare McIntyre, che era un play, così come Van den Spiegel, che era altissimo. Dall'1 al 5: dovevo essere pronto. Dovevo studiare gli avversari, ma farlo bene perché, in difesa, avrei potuto accoppiarmi con qualsiasi avversario, indipendentemente dal ruolo. Era una squadra, quella neopromossa in serie A, che giocava bene. Davamo spettacolo. Per tutto il girone di andata rimanemmo nelle prime posizioni. Poi, sul finire, un piccolo calo. Se non sbaglio, rimanemmo fuori per la differenza canestri con Napoli. Un rimpianto perché quella Virtus giocava bene. Ricordo anche il derby, la rivalità con la Fortitudo che aveva vinto lo scudetto da poco. E in quel momento era forte. Qualche tempo fa, insieme con le mie figlie, Greta di 13 anni ed Ema di 11, abbiamo rivisto su youtube i miei derby. L'ho fatto con orgoglio, perché sono felice e fiero di aver indossato la maglia della Virtus"


(Foto Virtuspedia)

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