Mal di trasferta, o forse semplicemente la difficoltà di far canestro in un campo dove, come sempre capita quando la Fortitudo fa capolino negli altrui palasport, le avversarie si esaltano. I biancoblu perdono una partita che forse potrebbe non essere decisiva per la lotta playoff, visto anche come svariate dirette concorrenti siano rimaste al palo. Però intanto Ravenna fa un bel balzo, sfruttando una leggera mancanza nel roster bolognese: con Italiano ai minimi termini e Amoroso sempre in garage, la Fortitudo si scopre debole nello spot di 4, e ancora di più in area visto come Smith, alla fine, faccia malissimo ad un Daniel non esattamente in giornata. Così, festa romagnola, e domenica con Treviglio gara che ora diventa ancora più importante.

Si parte con Masciadri ad aprire le danze dei peluches lanciati in campo per beneficienza, ma anche con la Fortitudo che, nei primi minuti, gioca effettivamente in modalità pupazzo, concedendo e non costruendo. 8-0 Ravenna, quindi, ma la faccenda cambia in un amen: stavolta 8 li fa Bologna, poi due liberi di Ravenna, poi altri 8 e 16-2 complessivo. Motivo? Maggiore attenzione, e dietro un po’ di canini in più a chiudere sugli esterni. Ravenna singhiozza, Bologna va in scioltezza, 22-14 al 10’.

Sorrentino ha praterie da brucare, ed è subito doppia cifra di vantaggio. Però, chi di 16-2 ferisce eccetera: Ravenna non ha niente dai suoi piccoli, ma trova inedita linfa nella coppia Masciadri-Raschi, mentre in area Daniel non trova la bussola davanti a leve, quelle del lungo Smith, più lunghe delle sue. E quindi nuovo ribaltamento di fronte, con i padroni di casa a mettersi anche sul +5 di vantaggio con il primo segnale di vita di Deloach, prima che Sorrentino dalla lunga accorci al 35-33 interno del 20’.

Le cose continuano a non andare particolarmente bene a Bologna, perché dopo l’impatto di Flowers c’è una nuova bambola collettiva, con Smith a mangiare sulla testa di tutti e a spingere Ravenna ad un nuovo break, che stavolta è 13-0 e spedisce la Fortitudo sul 35-48. Morta lì? No, perché la riscossa arriva da chi, fino a questo momento, stava dormendo e non poco. Flowers recupera dietro, Montano inizia a correre come sa fare, e in un amen, nuovamente, il cielo cambia panorama. Contro parziale, anche perché Ravenna non ha grandi alternative quando le cose sono complicate, e 52 pari al 30’.

Si continua ad andare a sprazzi, ma con la Fortitudo che non riesce a trovare lo sprint per provare davvero a girarla. Daniel ha l’unico momento positivo della sua gara, ma l’attacco continua a soffrire. Serve disperarsi in difesa, e questo funziona anche, con il pressing che ispira l’ultimo avvicinamento bolognese (62-64 a -4’). Poi, la fagiolata che la chiude: Ravenna ha duecento possessi consecutivi, ottiene un tecnico per simulazione di sfondamento da Daniel (fischio esagerato ma non esageratissimo), non sfrutta il libero, ma sulla azione successiva fallo a favore di Smith. Che ne esce acciaccato, permettendo a Martino di preferirgli, in lunetta, Malaventura. Sono due, e dopo l’errore bolognese in attacco è ancora tripla dell’ex. Piombata a -7, la Fortitudo può solo tentare assalti, inutili, che non rovinano la festa di Ravenna.

VIRTUS - VARESE, PAGELLE E INTERVISTE
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE