Obbligo di dimora per cinque ultras della Fortitudo: sono accusati di aver partecipato all’aggressione che lo scorso 2 febbraio, in via San Mamolo, costò tre dita di una mano ad un ragazzo per lo scoppio di un petardo. Fanno parte del gruppo di otto che vennero individuati e denunciati lo scorso maggio dalla Polizia. Questa mattina squadra tifoserie della Digos ha eseguito le misure cautelari emesse nei loro confronti dal Gip. I cinque tifosi, che dovranno rispettare l’obbligo di dimora nei rispettivi Comuni di residenza, fanno parte della «Fossa dei leoni».

In base alle indagini, coordinate dalla Procura di Bologna, la Questura ha ricostruito la «violenta aggressione» del 2 febbraio: una trentina di ultras della Fossa, intorno a mezzanotte, si presentarono in via San Mamolo dove sono presenti «diversi locali notoriamente frequentati dai tifosi della Virtus, aggredendo due giovani, uno dei quali noto ultra’ della Virtus e l’altro verosimilmente scambiato per tale». Proprio quest’ultimo, «dopo un violento pestaggio- riferisce la Polizia- era stato fatto oggetto di un fitto lancio di materiale, tra cui anche artifizi esplodenti, uno dei quali, deflagrando, gli aveva causato gravi lesioni alla mano destra che hanno comportato la parziale amputazione di tre dita». Sono otto, nel complesso, i tifosi fortitudini denunciati in stato di liberta’ con l’accusa di lesioni gravissime pluriaggravate in concorso.

Articolo del Corriere di Bologna

Articolo Repubblica

Articolo Carlino

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