Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Sasha Djordjevic ha parlato della situazione del basket attuale. Un estratto.

“La difesa è nel nostro Dna. La pallacanestro è adatta al popolo dei Balcani che storicamente ha sempre dovuto difendersi dalle invasioni di altri popoli. Così nasce il sentimento comune di difendere il territorio, la propria patria, che si traduce nel gioco di squadra. I grandi campioni jugoslavi non sono mai stati solisti assoluti, il campo decideva su quale giocatore appoggiare il gioco a seconda della partita e dell'avversario. E il campo che decide chi è il giocatore capo.
Il basket italiano? Ha bisogno di una Nazionale che sia vincente nel lungo periodo. Quella dell'oro europeo del 1999 ha dato benzina alla squadra dell'argento olimpico 2004. Ma dopo c'è stato un vuoto ancora oggi vistoso, anche se i buoni giocatori non mancano. L'Italia ha bisogno di un successo importante, anzi abbiamo bisogno. Mi ci metto anch'io, perché vivendo in Italia mi sento parte del vostro sistema.
La Virtus? Oggi è una Ferrari storica di seconda mano, il mio obiettivo è trasformarla in una Ferrari F480 nuova fiammante. Tutti vogliono e vedono la Virtus come il grande club del passato, ma dopo 20 armi non è così. Ci vuole umiltà, dobbiamo capire come possiamo migliorare. Tutti vorrebbero vedere una finale scudetto Virtus-Olimpia Milano. Io vivo e lavoro perché possa succedere nella prossima partita, che per me è sempre la più importante”

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LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI