IL DOPOPARTITA DI VIRTUS-VARESE
Una serata di tutta tranquillità, ed era quello che ci voleva. 115 punti segnati, sette giocatori in doppia cifra, ampio turnover e rotazioni gestite senza affanni, battendo Varese al suo gioco. Dalla partita di ieri sera non si poteva chiedere di più.
Per il resto, è onestamente difficile trarre indicazioni di altro tipo, dato che i lombardi giocano in maniera diversa da ogni altra squadra del campionato italiano, ad altissimo numero di possessi. Ne è la prova la valutazione totale (160), seconda della storia Virtus.
Tra le altre cose, Banchi può sorridere per l’ottima serata al tiro di Belinelli e Pajola, per i passi avanti di Polonara, per la solidità di Mickey che ormai sta diventando una costante. Ma la cosa più importante di ieri sera è di sicuro l’ingresso - e l’ottima partita di Iffe Lundberg. Dopo il gelo estivo e i (vani) tentativi di cessione il danese da ieri non è più un reietto ma è ufficialmente un giocatore della Segafredo 2023-24. E ha dimostrato di avere tanta voglia di stare in campo, tra gli applausi del PalaDozza. Il talento del giocatore è noto, il pedigree anche. In attesa di avversari più probanti, è facile supporre che in una stagione lunghissima ci sarà anche bisogno di lui.
Per il resto, è onestamente difficile trarre indicazioni di altro tipo, dato che i lombardi giocano in maniera diversa da ogni altra squadra del campionato italiano, ad altissimo numero di possessi. Ne è la prova la valutazione totale (160), seconda della storia Virtus.
Tra le altre cose, Banchi può sorridere per l’ottima serata al tiro di Belinelli e Pajola, per i passi avanti di Polonara, per la solidità di Mickey che ormai sta diventando una costante. Ma la cosa più importante di ieri sera è di sicuro l’ingresso - e l’ottima partita di Iffe Lundberg. Dopo il gelo estivo e i (vani) tentativi di cessione il danese da ieri non è più un reietto ma è ufficialmente un giocatore della Segafredo 2023-24. E ha dimostrato di avere tanta voglia di stare in campo, tra gli applausi del PalaDozza. Il talento del giocatore è noto, il pedigree anche. In attesa di avversari più probanti, è facile supporre che in una stagione lunghissima ci sarà anche bisogno di lui.