Di sicuro non è stata una Virtus scintillante, ma alla vigilia di dieci giorni cruciali - con la doppia sfida a Nanterre e in mezzo la trasferta di Sassari - quello che contava ieri era soprattutto portare a casa i due punti senza troppi patemi, e così è stato.

Onestamente la differenza tra le due squadre era davvero notevole. Pesaro ha 3-4 giocatori di talento e poco altro, la Virtus è molto più profonda, e si è visto. Quando i bianconeri hanno spinto, trascinati soprattutto da Aradori e Kravic, hanno preso un vantaggio importante, che poteva un paio di volte scollinare oltre il +20. Purtroppo però si sono rivisti quei momenti di blackout che hanno permesso alla squadra di coach Boniciolli di non finire al tappeto e di rientrare sempre, anche se non c’è mai stata l’impressione che Pesaro potesse riaprire davvero la partita. L’assenza di Martin ha sicuramente pesato, poi magari un po’ di stanchezza, visti i nuovi ritmi di allenamento, forse un po’ di testa a Nanterre, forse il vecchio vizio visto più volte in stagione. Fatto sta che su questo Sasha Djordjevic - ancora imbattuto sulla panchina bianconera - dovrà lavorare, perché questi blackout possono essere molto pericolosi.

Quella di ieri è stata anche la sera dell’esordio di Mario Chalmers in campionato. Per lui 17 minuti, qualche bella giocata, qualche forzatura (2/7 dal campo) e tanta comprensibile fatica dopo settimane di duro lavoro atletico personalizzato.

L’unica brutta notizia, alla fine, è l’infortunio muscolare a Kelvin Martin. Coach Djordjevic ha detto che dovrà stare fermo per un po’ lasciando presagire che di sicuro in Francia non ci sarà. E questa è una pessima notizia, dato che si tratta del miglior giocatore della squadra quanto a difesa e intensità. Per il resto, nessun problema particolare, e testa già a Nanterre.

(foto Legabasket)

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