Al PalaDozza è stata presentata oggi la ripartenza della associazione “Per amore solo per amore”.

Niccolò Rocco di Torrepadula – “Sono qui al posto di Luca Rizzo Nervo, che non è potuto venire. Spero che l’associazione possa essere un grande progetto, con amici al loro interno. Peccato che ci sia solo una promozione, ma intanto complimenti alla dirigenza per quello che ha messo in piedi”

Federica Palumbi – “Ho l’onore di essere il presidente, assieme a Dettori e Mota siamo l’amministrazione. L’associazione è nata nel 2010 da un gruppo di sostenitori preoccupati per il futuro della società. Il 7/7/2010 il mio amatissimo papà si fece portatore e garante del progetto, riunendo il popolo Fortitudo. Fu un grande successo, ma i soldi non servirono a salvare la Fortitudo. Molti di quei soldi sono stati ridati a chi li aveva offerti, altri sono rimasti nelle casse e gestiti da Dettori. In questi anni non sono stati portati avanti progetti, perché tanti tifosi sono usciti dalla associazione, ma noi non vogliamo disperdere questo patrimonio. Poi, nel 2014, è stato deciso con un grande gesto di donare 50000 euro per aiutare la società, e pochi giorni fa c’è stato il gesto del rilancio, con la monetina da 8000 euro. Un deficiente ha colpito il coach di Imola e ci ha fatto prendere una settimana di esclusione pagata con una multa. Pavani ha pensato che non fosse giusto che 5000 sani pagassero per un deficiente, ed è stato deciso di scegliere la multa: in questa situazione è arrivato l’ennesimo gesto d’amore da parte della associazione. I tifosi Fortitudo non tirano le monetine, ma le raccolgono, e domani verrà consegnata una moneta simbolica da un euro. Abbiamo un grande patrimonio umano, non va disperso, e dobbiamo puntare su questo per rinascere. E non dimentichiamo che nei giorni della sofferenza si è spesso parlato di azionariato popolare, cosa che sarebbe un sogno ricordando che la Fortitudo, con il suo pubblico, va sempre in campo in sei. Dobbiamo avere il Barcellona come esempio: loro dicono ‘più che un club’, ed è qualcosa che vale anche per noi. Abbiamo nuova sede e nuovo statuto, ci sarà un bar, le televisioni per guardare le partite, e un programma minimo di tre anni. Per cui chi vuol far parte del gruppo deve avere una idea triennale. Cosa vogliamo fare? Stare accanto alla società, che comunque non ne ha bisogno perché è seria e solida. Ma vogliamo provare ad alzare il tiro, perché non ci accontentiamo di giocare e basta: vogliamo promozione, serie A, e vincere il campionato. E l’associazione darà una mano. Poi vogliamo promuovere nel sociale il basket tra i giovani: a breve ci sarà una conferenza stampa con il sindaco, e come prima cosa vogliamo ristrutturare il playground vicino al Paladozza, caduto nelle mani della microcriminalità. Vogliamo rimetterlo a posto, con i colori biancoblu e il simbolo della Fortitudo. Questo avverrà nella massima trasparenza, con un sito internet dove ci sarà il rendiconto di quello che faremo, e di come useremo i nostri soldi. Abbiamo grandi progetti, vogliamo fare grandi cose, e vogliamo unire tutto il popolo biancoblu sotto questi colori. Le quote per entrare? 25 euro per i singoli, 1000 per le imprese, che potranno dedurlo fiscalmente. E’ una quota annuale, che andrà riversata ogni anno, e offrirà dei benefit, come partecipare agli allenamenti della squadra il mercoledì, e altre agevolazioni come comprare la terza maglia, quella di Natale, che non è in vendita. Maglia che ogni anno verrà rifatta, e la faremo noi in base alle idee degli associati. Chiudo con la frase di un famoso giornalista bolognese: la squadra esiste se ha attorno il proprio pubblico, e noi vogliamo essere ‘più che una squadra’”

Federico Dettori - “Sarebbe stato un peccato disperdere quello che avevamo fatto nel 2010. Oggi abbiamo pochi associati, ma io penso che tutti quelli che c’erano quel giorno dovrebbero tornare”

Massimo Mota - “L’associazione è nata in momento buio nella storia Fortitudo, ma fantastico perché dimostrò come gli appassionati si strinsero per tenerla in piedi. Conosco altri club sportivi dove tutti sono affezionati solo quando si vince, e se va male nemmeno seguono quello sport: ecco, la Fortitudo ha cromosomi diversi. Se siamo tutti questi, con un entusiasmo riconosciuto da tutti, questa energia sarebbe bello concretizzarla come fu in quel periodo. Dobbiamo fare un passo alla volta, essere includenti, ascoltare tutti perché nessuno vuole guidare le danze. Qui ci sono persone che vogliono portare a concretezza, qualcosa che rare società nello sport possono vantare come lo può vantare la Fortitudo. I rapporti con la società? Questa cosa è nata con un dialogo aperto, l’intenzione di entrambi è quella di avere a disposizione uno strumento di supporto che possa includere tutti. La società si occuperà delle questioni sportive, l’associazione cercherà di non disperdere il patrimonio dei tifosi. Il rapporto sarà fluido, vogliamo aggiungere cose per rendere la Fortitudo ancora più forte.”

Il sito ufficiale dell'associazione: www.fortitudoperamore.it

CAPO D'ORLANDO - VIRTUS, IL PREPARTITA
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