FORTITUDO - UDINE: PAGELLE, STATISTICHE, INTERVISTE
KONTATTO BOLOGNA
Ruzzier - voto 4 – (0pti, -, 0/2, -) - Inquietante assalto alla diligenza senza mai alzare gli occhi per capire se le armi sono quelle giuste o meno. Senza guardare il canestro e senza capire da che parte far girare la palla.
Campogrande - voto 6 – (7pti, -, 2/2, 1/3) - Alla fine diventa l’anima della rimonta finale, orgogliosa ma illusoria. Chiaro che se questo viene chiesto a lui, qualcosa nelle gerarchie della squadra non funziona.
Nikolic - voto 4,5 – (5pti, -, 1/2, 1/3) - Va bene spizzicar palloni, va bene guardare i compagni, ma se non c’è la minima intenzione di muovere l’attacco con iniziative proprie il dubbio è che, alla fine, sia stato portato a casa uno yogurt con data di scadenza sbagliata sull’etichetta.
Mancinelli - voto 5 – (9pti, 2/2, 2/8, 1/6) - Come provare ad aprire la serratura di casa con le solite chiavi, e scoprire che non entrano nella toppa. Non ne capisce il motivo, si incaponisce senza trovare alternative.
Knox - voto 5 – (9pti, 1/2, 4/10, 0/2) - Spara tutto subito, in un momento in cui gli avrebbero passato palla anche gli udinesi. Poi un po’ lo difendono meglio, un po’ si annebbia lui, e diventa il più classico dei non pervenuti. Boh.
Candi - voto 5 – (10pti, 6/6, 2/8, 0/2) - E’ una lunga fatica a cercare di trovare soluzioni, senza poter andare in fondo alla rivista e trovare come andare a risolvere il quattordici verticale. Ci prova da par suo, ma non è giornata.
Montano - voto 7 – (21pti, 4/4, 1/2, 5/10) – E non difende nemmeno male su Ray, oltre alle grandi fatiche davanti per smuovere il tabellone. Losing effort.
Raucci - voto 5 – (0pti, -, 0/1, 0/1) - Bagna il tallone quasi a fine secondo quarto, e non ha modo né maniera per capire se l’acqua sia calda o fredda.
Italiano - voto 5,5 – (5pti, -, 1/3, 1/1) – Prova ad usare le sue armi, fin troppo sopra le righe.
Gandini - voto 5 – (0pti, -, -, 0/1) - Spaesatissimo, ma non è da lui che devono passare le responsabilità, specie quelle offensive.
GSA UDINE
Traini - voto 6 – (0pti, -, 0/4, 0/5) – Disastri davanti, almeno dietro è una zanzara fastidiosissima.
Ray - voto 7 – (16pti, 4/4, 3/7, 2/5) – Oggi non dà motivo ai tifosi Virtus di fischiarlo, anzi.
Okoye - voto 8 – (28pti, 4/5, 6/9, 4/4) – Strada spianatissima.
Ferrari - voto 6,5 – (2pti, -, 1/1, 0/1) – Nove rimbalzi, fa il suo.
Zacchetti - voto 6 – (6pti, 1/2, 1/1, 1/1) – Si risveglia dopo sofferenze iniziali.
Pinton - voto 6,5 – (8pti, -, 1/1, 2/3) – Idee chiare partendo dalla panchina.
Nobile - voto 6,5 – (5pti, 2/2, -, 1/1) – Una tripla importante nel finale.
Truccolo - voto 6 – (3pti, -, -, 1/3) – Utilità.
Gatto - voto 6 – (2pti, -, 1/2, -) – Sarabanda di minuti dignitosi.
Diop - voto 6,5 – (2pti, -, 1/3, -) – Dichiarato classe 2000, si fa sentire eccome.
Cuccarolo - voto 6,5 – Dietro non lo sposti, e fa ombra a tutti quelli che cercano di avvicinarsi.
VERBA MANENT
Boniciolli - Complimenti a Udine per la partita, e complimenti sinceri al nostro pubblico che ci ha sostenuti fino alla fine pur in un palese psicodramma. Noi nella mia percezione, così come in quella di chi ci guarda senza pregiudizi, stiamo vincendo da due anni e mezzo. Capita che dopo un primo anno straordinario, un secondo altrettanto, l’inizio del terzo con una Supercoppa vinta, ci possa essere un momento di difficoltà. Sarà contento chi dice che siamo in crisi dalla gara di Verona, la realtà è più semplice e banale. Manca una prima punta, Nikolic sta subendo l’involuzione psicologica di tutto il gruppo, e rincuorando i giocatori, a cui pareva che tutti i parenti fossero stati sterminati da un serial killer, ho spiegato che non possiamo arrenderci alla prima difficoltà vera. Altrimenti daremmo ragione a chi, e li conosco uno ad uno, ora sta godendo come un riccio. Abbiamo affrontato anni di successi, ora supereremo questa difficoltà dando a questi ragazzi la serenità che ora non hanno. Udine ha difeso bene, ma è chiaro che i nostri, a partire dal più esperto, stanno giocando con un peso addosso enorme, e sta crescendo man mano si avvicina un evento a cui solo Mancinelli ha partecipato. Il mio compito è quello di stare sereni, chi vede gli allenamenti capisce che stiamo lavorando, ma l’ansia di fare bene ci paralizza. Comunque siamo arrivati ad un possesso dal pareggio, palla nelle mani del nostro play, ma non è andata. Ora andiamo avanti, non partecipare alla Coppa Italia sarà inutile, e cercheremo di passare questo momento senza pensare a dare colpe sparse: così diventeremo più forti. Se invece discuteremo faremo felici i nostri nemici, dobbiamo combattere per la A1 a maggio: dovremo fare un inserimento di mercato importante, questo era previsto. Dobbiamo trovare la chiave per uscirne, i drammi sono altrove. La colpa è mia: ad un signore che mi ha urlato di tornare a Trieste ho risposto che abito a Bologna, ma l’allenatore sono io, non è certo colpa di Candi o Campogrande. L’Italia è becera, ma noi continuiamo a fare il nostro mestiere, perché il problema è più di atteggiamento che non tecnico, e io devo dare serenità ai ragazzi. E nello spogliatoio mi hanno detto che nessuno ha vissuto una situazione del genere: se questi italiani sono arrivati fino a questo punto, con entusiasmo condiviso, è per lavoro enorme. Noi avevamo iniziato bene, poi dopo la sconfitta con Verona è iniziato il panico. Ora dovremmo essere forti a superare questo momento, ma i ragazzi sono onesti, la società è solida, e alzi la mano chi non ha mai passato un momento di difficoltà e mi spieghi come si fa. Statisticamente, il prossimo momento di difficoltà arriverà quando avrò finito il mio contratto. Noi stiamo facendo un buon lavoro, stiamo pagando un errore iniziale commesso tutti assieme, quello di non cedere Roberts a Udine che lo avrebbe preso. Non mi aspettavo una crescita infinità, ci sta un momento di recessione, e credo sia palese che dopo un buon inizio di stagione ora siamo in affanno totale. Io leggo molti gialli, Agatha Christie diceva che tre indizi fanno una prova: ci stiamo avvicinando ad un evento che qui non hanno mai vissuto e aumenta l’ansia. Avessimo chiuso oggi la stagione, sarebbe una stagione negativa, ma qui finiamo a maggio, abbiamo due giocatori che potranno fare al caso nostro già individuati: dispiace ma succede, l’altroieri una squadra costata 20 milioni di euro si è fatta recuperare da un gruppo di ragazzini, non è una cosa anomala. Per la prima volta in due anni e mezzo, dopo che le cose sono successe con i grandi Recalcati e Repesa, i Myers e Fucka, ora può capitare anche con il povero Boniciolli, non dimenticando che siamo partiti dal battere Arzignano a fatica ad essere incazzati perché non siamo primi in classifica. Ora non mi metto alla gogna in Piazza Maggiore, o mi faccio sputare in faccia da Corbelli: qui c’è un clima surreale iniziato dopo la sconfitta con Verona, ma se il Milan è uscito da una finale di Coppa dei Campioni persa dal vantaggio di 3-0, lo faremo anche noi. Noi oggi abbiamo giocato l’ultima del girone d’andata, poi faremo la prima del girone di ritorno e poi la penultima del girone d’andata: queste cose, in Germania, avvengono? Non so, noi abbiamo un vincolo fino al 23 gennaio, non possiamo fare acquisti, poi speriamo che le trattative ben avviate ci portino ad avere quello che ora non abbiamo, il Ray della situazione, per rimetterci in asse: il nostro obiettivo non è vincere la stagione regolare, che porta una sfiga mondiale, ma entrare nei playoff nel modo migliore.
Lardo - Apro una parentesi personale perché vincere qua contro la Fortitudo è una soddisfazione. Vi ricorderete la finale Scudetto... ma lo dico con simpatia. Stiamo facendo dei passi avanti importanti, avevamo bisogno di equilibrio e siamo stati anche bersagliati dagli infortuni ma come dico sempre il lavoro paga. Nelle ultime due settimane siamo cresciuti e abbiamo avuto buone risposte sia dai giovani che dai veterani. Abbiamo trovato vittorie importanti sia contro la Fortitudo che prima contro Treviso. Siamo stati bravi in tutto anche a livello individuale, mischiando poco perché volevamo essere aggressivi e sapevamo che loro sarebbero andati in difficoltà. Ferrari? Noi lo conosciamo bene perché è stato uno degli artefici della promozione. È stato superlativo in difesa ma ha anche espresso una intelligenza tattica importante. I ragazzi giovani hanno confermato la loro crescita e quando è arrivato il loro momento si sono fatti trovare pronti".
Mancinelli - Il problema derby? Non ci sta pensando nessuno, ci alleniamo benissimo, e non mi è mai successo di allenarmi così bene di squadra e poi in partita non esprimermi al meglio. Dobbiamo stare tranquilli, lavorare come stiamo facendo, e ne usciremo fuori. Oggi c’era Udine, ci sarà Chieti, non è il derby il problema attuale. Non so perché la palla sia così pesante, perché ci stiamo allenando bene, ma pensiamo alla prossima. E’ una questione mentale, solo questo. Ci manca un leader offensivo? Noi in teoria abbiamo tutto, Nikolic è un tiratore, Montano e Campogrande anche, ma non riusciamo a dare la svolta alla nostra stagione, perché in allenamento siamo un’altra cosa. Stiamo perdendo sbagliando tiri aperti, tiri da sotto, perché in difesa c’eravamo, almeno all’inizio, ma dobbiamo sbloccarci in attacco. Ruzzier è esperto, Candi l’anno scorso ha fatto grandi cose, non è questione di esperienza, ma solo di sbloccarci. Io sono tranquillo: l’anno scorso a Torino ci allenavamo male e giocavamo male, qui ci alleniamo bene e giochiamo male.
(interviste raccolte da Gianfranco Lelli)
Il video delle interviste, realizzate da Laura Tommasini di Sportpress
Ruzzier - voto 4 – (0pti, -, 0/2, -) - Inquietante assalto alla diligenza senza mai alzare gli occhi per capire se le armi sono quelle giuste o meno. Senza guardare il canestro e senza capire da che parte far girare la palla.
Campogrande - voto 6 – (7pti, -, 2/2, 1/3) - Alla fine diventa l’anima della rimonta finale, orgogliosa ma illusoria. Chiaro che se questo viene chiesto a lui, qualcosa nelle gerarchie della squadra non funziona.
Nikolic - voto 4,5 – (5pti, -, 1/2, 1/3) - Va bene spizzicar palloni, va bene guardare i compagni, ma se non c’è la minima intenzione di muovere l’attacco con iniziative proprie il dubbio è che, alla fine, sia stato portato a casa uno yogurt con data di scadenza sbagliata sull’etichetta.
Mancinelli - voto 5 – (9pti, 2/2, 2/8, 1/6) - Come provare ad aprire la serratura di casa con le solite chiavi, e scoprire che non entrano nella toppa. Non ne capisce il motivo, si incaponisce senza trovare alternative.
Knox - voto 5 – (9pti, 1/2, 4/10, 0/2) - Spara tutto subito, in un momento in cui gli avrebbero passato palla anche gli udinesi. Poi un po’ lo difendono meglio, un po’ si annebbia lui, e diventa il più classico dei non pervenuti. Boh.
Candi - voto 5 – (10pti, 6/6, 2/8, 0/2) - E’ una lunga fatica a cercare di trovare soluzioni, senza poter andare in fondo alla rivista e trovare come andare a risolvere il quattordici verticale. Ci prova da par suo, ma non è giornata.
Montano - voto 7 – (21pti, 4/4, 1/2, 5/10) – E non difende nemmeno male su Ray, oltre alle grandi fatiche davanti per smuovere il tabellone. Losing effort.
Raucci - voto 5 – (0pti, -, 0/1, 0/1) - Bagna il tallone quasi a fine secondo quarto, e non ha modo né maniera per capire se l’acqua sia calda o fredda.
Italiano - voto 5,5 – (5pti, -, 1/3, 1/1) – Prova ad usare le sue armi, fin troppo sopra le righe.
Gandini - voto 5 – (0pti, -, -, 0/1) - Spaesatissimo, ma non è da lui che devono passare le responsabilità, specie quelle offensive.
GSA UDINE
Traini - voto 6 – (0pti, -, 0/4, 0/5) – Disastri davanti, almeno dietro è una zanzara fastidiosissima.
Ray - voto 7 – (16pti, 4/4, 3/7, 2/5) – Oggi non dà motivo ai tifosi Virtus di fischiarlo, anzi.
Okoye - voto 8 – (28pti, 4/5, 6/9, 4/4) – Strada spianatissima.
Ferrari - voto 6,5 – (2pti, -, 1/1, 0/1) – Nove rimbalzi, fa il suo.
Zacchetti - voto 6 – (6pti, 1/2, 1/1, 1/1) – Si risveglia dopo sofferenze iniziali.
Pinton - voto 6,5 – (8pti, -, 1/1, 2/3) – Idee chiare partendo dalla panchina.
Nobile - voto 6,5 – (5pti, 2/2, -, 1/1) – Una tripla importante nel finale.
Truccolo - voto 6 – (3pti, -, -, 1/3) – Utilità.
Gatto - voto 6 – (2pti, -, 1/2, -) – Sarabanda di minuti dignitosi.
Diop - voto 6,5 – (2pti, -, 1/3, -) – Dichiarato classe 2000, si fa sentire eccome.
Cuccarolo - voto 6,5 – Dietro non lo sposti, e fa ombra a tutti quelli che cercano di avvicinarsi.
VERBA MANENT
Boniciolli - Complimenti a Udine per la partita, e complimenti sinceri al nostro pubblico che ci ha sostenuti fino alla fine pur in un palese psicodramma. Noi nella mia percezione, così come in quella di chi ci guarda senza pregiudizi, stiamo vincendo da due anni e mezzo. Capita che dopo un primo anno straordinario, un secondo altrettanto, l’inizio del terzo con una Supercoppa vinta, ci possa essere un momento di difficoltà. Sarà contento chi dice che siamo in crisi dalla gara di Verona, la realtà è più semplice e banale. Manca una prima punta, Nikolic sta subendo l’involuzione psicologica di tutto il gruppo, e rincuorando i giocatori, a cui pareva che tutti i parenti fossero stati sterminati da un serial killer, ho spiegato che non possiamo arrenderci alla prima difficoltà vera. Altrimenti daremmo ragione a chi, e li conosco uno ad uno, ora sta godendo come un riccio. Abbiamo affrontato anni di successi, ora supereremo questa difficoltà dando a questi ragazzi la serenità che ora non hanno. Udine ha difeso bene, ma è chiaro che i nostri, a partire dal più esperto, stanno giocando con un peso addosso enorme, e sta crescendo man mano si avvicina un evento a cui solo Mancinelli ha partecipato. Il mio compito è quello di stare sereni, chi vede gli allenamenti capisce che stiamo lavorando, ma l’ansia di fare bene ci paralizza. Comunque siamo arrivati ad un possesso dal pareggio, palla nelle mani del nostro play, ma non è andata. Ora andiamo avanti, non partecipare alla Coppa Italia sarà inutile, e cercheremo di passare questo momento senza pensare a dare colpe sparse: così diventeremo più forti. Se invece discuteremo faremo felici i nostri nemici, dobbiamo combattere per la A1 a maggio: dovremo fare un inserimento di mercato importante, questo era previsto. Dobbiamo trovare la chiave per uscirne, i drammi sono altrove. La colpa è mia: ad un signore che mi ha urlato di tornare a Trieste ho risposto che abito a Bologna, ma l’allenatore sono io, non è certo colpa di Candi o Campogrande. L’Italia è becera, ma noi continuiamo a fare il nostro mestiere, perché il problema è più di atteggiamento che non tecnico, e io devo dare serenità ai ragazzi. E nello spogliatoio mi hanno detto che nessuno ha vissuto una situazione del genere: se questi italiani sono arrivati fino a questo punto, con entusiasmo condiviso, è per lavoro enorme. Noi avevamo iniziato bene, poi dopo la sconfitta con Verona è iniziato il panico. Ora dovremmo essere forti a superare questo momento, ma i ragazzi sono onesti, la società è solida, e alzi la mano chi non ha mai passato un momento di difficoltà e mi spieghi come si fa. Statisticamente, il prossimo momento di difficoltà arriverà quando avrò finito il mio contratto. Noi stiamo facendo un buon lavoro, stiamo pagando un errore iniziale commesso tutti assieme, quello di non cedere Roberts a Udine che lo avrebbe preso. Non mi aspettavo una crescita infinità, ci sta un momento di recessione, e credo sia palese che dopo un buon inizio di stagione ora siamo in affanno totale. Io leggo molti gialli, Agatha Christie diceva che tre indizi fanno una prova: ci stiamo avvicinando ad un evento che qui non hanno mai vissuto e aumenta l’ansia. Avessimo chiuso oggi la stagione, sarebbe una stagione negativa, ma qui finiamo a maggio, abbiamo due giocatori che potranno fare al caso nostro già individuati: dispiace ma succede, l’altroieri una squadra costata 20 milioni di euro si è fatta recuperare da un gruppo di ragazzini, non è una cosa anomala. Per la prima volta in due anni e mezzo, dopo che le cose sono successe con i grandi Recalcati e Repesa, i Myers e Fucka, ora può capitare anche con il povero Boniciolli, non dimenticando che siamo partiti dal battere Arzignano a fatica ad essere incazzati perché non siamo primi in classifica. Ora non mi metto alla gogna in Piazza Maggiore, o mi faccio sputare in faccia da Corbelli: qui c’è un clima surreale iniziato dopo la sconfitta con Verona, ma se il Milan è uscito da una finale di Coppa dei Campioni persa dal vantaggio di 3-0, lo faremo anche noi. Noi oggi abbiamo giocato l’ultima del girone d’andata, poi faremo la prima del girone di ritorno e poi la penultima del girone d’andata: queste cose, in Germania, avvengono? Non so, noi abbiamo un vincolo fino al 23 gennaio, non possiamo fare acquisti, poi speriamo che le trattative ben avviate ci portino ad avere quello che ora non abbiamo, il Ray della situazione, per rimetterci in asse: il nostro obiettivo non è vincere la stagione regolare, che porta una sfiga mondiale, ma entrare nei playoff nel modo migliore.
Lardo - Apro una parentesi personale perché vincere qua contro la Fortitudo è una soddisfazione. Vi ricorderete la finale Scudetto... ma lo dico con simpatia. Stiamo facendo dei passi avanti importanti, avevamo bisogno di equilibrio e siamo stati anche bersagliati dagli infortuni ma come dico sempre il lavoro paga. Nelle ultime due settimane siamo cresciuti e abbiamo avuto buone risposte sia dai giovani che dai veterani. Abbiamo trovato vittorie importanti sia contro la Fortitudo che prima contro Treviso. Siamo stati bravi in tutto anche a livello individuale, mischiando poco perché volevamo essere aggressivi e sapevamo che loro sarebbero andati in difficoltà. Ferrari? Noi lo conosciamo bene perché è stato uno degli artefici della promozione. È stato superlativo in difesa ma ha anche espresso una intelligenza tattica importante. I ragazzi giovani hanno confermato la loro crescita e quando è arrivato il loro momento si sono fatti trovare pronti".
Mancinelli - Il problema derby? Non ci sta pensando nessuno, ci alleniamo benissimo, e non mi è mai successo di allenarmi così bene di squadra e poi in partita non esprimermi al meglio. Dobbiamo stare tranquilli, lavorare come stiamo facendo, e ne usciremo fuori. Oggi c’era Udine, ci sarà Chieti, non è il derby il problema attuale. Non so perché la palla sia così pesante, perché ci stiamo allenando bene, ma pensiamo alla prossima. E’ una questione mentale, solo questo. Ci manca un leader offensivo? Noi in teoria abbiamo tutto, Nikolic è un tiratore, Montano e Campogrande anche, ma non riusciamo a dare la svolta alla nostra stagione, perché in allenamento siamo un’altra cosa. Stiamo perdendo sbagliando tiri aperti, tiri da sotto, perché in difesa c’eravamo, almeno all’inizio, ma dobbiamo sbloccarci in attacco. Ruzzier è esperto, Candi l’anno scorso ha fatto grandi cose, non è questione di esperienza, ma solo di sbloccarci. Io sono tranquillo: l’anno scorso a Torino ci allenavamo male e giocavamo male, qui ci alleniamo bene e giochiamo male.
(interviste raccolte da Gianfranco Lelli)
Il video delle interviste, realizzate da Laura Tommasini di Sportpress