BASKET CITY AL MARE
Passerà il freddo e la spiaggia lentamente si coloreràààà. Gli veniva in testa questa canzone di non sapeva bene quanti anni prima, mentre distendeva i lettini da poco centrifugati e spianava ombrelloni che andavano ad ombreggiare i primi bagnanti, con pelli ancora trasparenti ed una certa scarsa propensione a mettere gli zamponi in un'acqua non del tutto tiepida. Waimer ad ogni inizio estate si sentiva come un bambino appena nato: dopo aver passato i mesi invernali come un feto nella placenta, ora toccava a lui. Per quest'anno stelle del mare come sarà, cantava curiosamente la stessa voce della canzone precedente: Waimer osservava il rastrellamento delle conchiglie in riva, quando nascosti dietro ad una sdraio li rivide. Timidi ma litigiosi, litigiosi ma timidi.
Waimer - Potete anche saltare fuori, mica vi prendo a pernacchie, dato che siete clienti avete sempre ragione voi. Ma so perchè vi nascondete: grandi proclami di rinascita, sogni autunnali di grandi risultati, ed eccovi già qua che io nemmeno ho finito di rammendare i lettini. Quello che voleva tornare ai playoff con la nouvelle vague virtussina, e quello che era già pronto alla scalata delle categorie, ora che era tornata l'unità sugli spalti e il nome Fortitudo. Invece, ferie anticipate, anticipatissime. E qualcuno la vuole ancora chiamare Basket City?
Bavvy - Lascia stare. Avevamo iniziato la stagione con una serie di vittorie, poi non so chi, come tutti gli anni, ha sparato la minchiata che porta sfiga. Quella parola che inizia per scu e finisce per detto. Zac, non ne abbiamo più vinta una. Chi giocava bene ha smesso di farlo, chi giocava male ha continuato a farlo, abbiamo cambiato giocatori, allenatori, fondatori, ma alla fine ci siamo salvati grazie ad un colpo di coda (appunto) per evitare uno sprint che non so quanto sarebbe stato facile, visto come avevamo staccato. Poi oh, magari Minucci salverà chi è retrocesso sul campo, ma sarebbe stato un bello smacco.
Waimer - E le cause di tutto 'sto sfacelo?
Bavvy - Mah. Quando fai una squadra con tanto spazio ai giovani, almeno in panchina, devi avere dei titolari affidabili e inamovibili. E' un equilibrio precario, perchè non puoi pretendere, per dire, che Fontecchio faccia il fenomeno quando Gaddefors latita. Se dietro hai Landi, prima che lo mandassero in prestito in serie zeta, non ti puoi permettere come titolare una scommessa alla Motum: vuoi i giovani? Bene, ma falli crescere senza sbalzi. Così hai titolari stranieri che hanno fatto flop, e ventenni che non potevano ergersi a salvatori della patria con così poca esperienza. Il risultato è che rischi di bruciare tutti, punto. Sono contento di Hardy, che infatti chissà dove andrà adesso, magari Walsh andrebbe rivisto perchè trovalo tu, uno con quelle cifre, e poi ripartire daccapo, come ogni anno, come sempre.
Waimer - Previsioni?
Bavvy - Intanto che si capisca qualcosa a livello superiore, tra capi Fondazione e dirigenti, perchè non è che possano essere in due, apparentemente incompatibili, a fare il mercato. Si è già vociferato di Tabak, che piace ad uno dei due attivisti: ora mi aspetto la solita voce su Divac, che da 15 anni non manca mai.
Waimer - E te? Dai, almeno quest'anno ci sei tu ufficialmente e non delle clonazioni.. Però, sinceramente, ti aspettavo più tardi, magari a quelle finali che si giocano a due passi da qua.
Piccy - Lascia ben perdere. Uno si abbona, anzi non uno, tremila. E si trova davanti al macello, agonisticamente parlando: squadra costruita senza un minimo d'anima, abiurata dalla dirigenza che alla prima sconfitta sfancula sia i giocatori che l'allenatore. Vengono tenuti insieme con lo scotch, poi cambia tutto: se ne va il garante, se ne va l'allenatore, ne arrivano tre nuovi. Ci fanno credere che vada tutto bene, poi alla prima di playoff volano gli stracci in campo. Ok, abbiamo esagerato a fare i processi sul campo con il cronometro ancora in corso, ma questi di Fortitudo non avevano niente.
Waimer - Che fai, ricominci?
Piccy - Nono, lascia che ti spieghi. "Fortitudo" è un concetto che dovrebbe galvanizzare chi ne fa parte. Farti andare oltre i propri limiti. Diamine, quando sono diventato tifoso eravamo una squadra di bassa A1, ma godevo quando riuscivamo a battere le Milano, le Varese, le Virtus, andando oltre l'ostacolo. Lo "Spirito Fortitudo", hai capito? Ecco, ce ne era di più, se vogliamo, negli Eagles di Padovano che giocavano davvero solo per i tifosi, finchè hanno giocato. O nella BBB di Salieri, che nata con un manipolo di sconosciuti sarebbe potuta arrivare nelle prime 4 se fosse stata un minimo supportata dalla proprietà. Non certo in questi qua. Non basta avere il nome Fortitudo, anche legittimo, sulle maglie, per fare un fortitudino. E di quelli che hanno giocato a Cento, non se ne salvano. In campo come fuori dal campo, perchè non esiste che alla fine un allenatore dia le colpe anche ai giocatori, o che dica robe tipo tolti i playoff ne ho perse solo tre. Se Skansi avesse detto tolta la Virtus non ho perso una partita di playoff lo avremmo portato da uno bravo.
Waimer - Lo chiedo anche a te, previsioni?
Piccy - Vorrei una tabula rasa, un punto zero. Una proprietà nuova, non solo per questioni di passato non condiviso, ma anche solo per avere un barlume di orizzonte: vero che il tifoso Fortitudo è contento per quello che è e non per quello che ha, ma almeno che non si navighi a vista. E poi qualcosa in cui identificarci: va bene il nome, ma non basta. E mi sa che sarà una lunga estate.
Waimer ormai non si ricordava più da quanti anni andasse avanti quel refrain, di tifosi insoddisfatti e brontoloni. Almeno, pensava, ora sono tornati ad essere in due, quello bianconero e quello biancoblu, come da un po' non capitava. Però si divertiva, a pensare come fossero sempre pieni di quella grandeur che magari era anche legittimo avessero ai tempi delle finali di Eurolega. Ora, invece, come i capponi di Renzo, si sbertucciavano mentre altri mangiavano alla faccia loro. Anche lui, che si fermò un attimo, addentò una piada, e convenne con loro: sarebbe stata una lunga estate.
Waimer - Potete anche saltare fuori, mica vi prendo a pernacchie, dato che siete clienti avete sempre ragione voi. Ma so perchè vi nascondete: grandi proclami di rinascita, sogni autunnali di grandi risultati, ed eccovi già qua che io nemmeno ho finito di rammendare i lettini. Quello che voleva tornare ai playoff con la nouvelle vague virtussina, e quello che era già pronto alla scalata delle categorie, ora che era tornata l'unità sugli spalti e il nome Fortitudo. Invece, ferie anticipate, anticipatissime. E qualcuno la vuole ancora chiamare Basket City?
Bavvy - Lascia stare. Avevamo iniziato la stagione con una serie di vittorie, poi non so chi, come tutti gli anni, ha sparato la minchiata che porta sfiga. Quella parola che inizia per scu e finisce per detto. Zac, non ne abbiamo più vinta una. Chi giocava bene ha smesso di farlo, chi giocava male ha continuato a farlo, abbiamo cambiato giocatori, allenatori, fondatori, ma alla fine ci siamo salvati grazie ad un colpo di coda (appunto) per evitare uno sprint che non so quanto sarebbe stato facile, visto come avevamo staccato. Poi oh, magari Minucci salverà chi è retrocesso sul campo, ma sarebbe stato un bello smacco.
Waimer - E le cause di tutto 'sto sfacelo?
Bavvy - Mah. Quando fai una squadra con tanto spazio ai giovani, almeno in panchina, devi avere dei titolari affidabili e inamovibili. E' un equilibrio precario, perchè non puoi pretendere, per dire, che Fontecchio faccia il fenomeno quando Gaddefors latita. Se dietro hai Landi, prima che lo mandassero in prestito in serie zeta, non ti puoi permettere come titolare una scommessa alla Motum: vuoi i giovani? Bene, ma falli crescere senza sbalzi. Così hai titolari stranieri che hanno fatto flop, e ventenni che non potevano ergersi a salvatori della patria con così poca esperienza. Il risultato è che rischi di bruciare tutti, punto. Sono contento di Hardy, che infatti chissà dove andrà adesso, magari Walsh andrebbe rivisto perchè trovalo tu, uno con quelle cifre, e poi ripartire daccapo, come ogni anno, come sempre.
Waimer - Previsioni?
Bavvy - Intanto che si capisca qualcosa a livello superiore, tra capi Fondazione e dirigenti, perchè non è che possano essere in due, apparentemente incompatibili, a fare il mercato. Si è già vociferato di Tabak, che piace ad uno dei due attivisti: ora mi aspetto la solita voce su Divac, che da 15 anni non manca mai.
Waimer - E te? Dai, almeno quest'anno ci sei tu ufficialmente e non delle clonazioni.. Però, sinceramente, ti aspettavo più tardi, magari a quelle finali che si giocano a due passi da qua.
Piccy - Lascia ben perdere. Uno si abbona, anzi non uno, tremila. E si trova davanti al macello, agonisticamente parlando: squadra costruita senza un minimo d'anima, abiurata dalla dirigenza che alla prima sconfitta sfancula sia i giocatori che l'allenatore. Vengono tenuti insieme con lo scotch, poi cambia tutto: se ne va il garante, se ne va l'allenatore, ne arrivano tre nuovi. Ci fanno credere che vada tutto bene, poi alla prima di playoff volano gli stracci in campo. Ok, abbiamo esagerato a fare i processi sul campo con il cronometro ancora in corso, ma questi di Fortitudo non avevano niente.
Waimer - Che fai, ricominci?
Piccy - Nono, lascia che ti spieghi. "Fortitudo" è un concetto che dovrebbe galvanizzare chi ne fa parte. Farti andare oltre i propri limiti. Diamine, quando sono diventato tifoso eravamo una squadra di bassa A1, ma godevo quando riuscivamo a battere le Milano, le Varese, le Virtus, andando oltre l'ostacolo. Lo "Spirito Fortitudo", hai capito? Ecco, ce ne era di più, se vogliamo, negli Eagles di Padovano che giocavano davvero solo per i tifosi, finchè hanno giocato. O nella BBB di Salieri, che nata con un manipolo di sconosciuti sarebbe potuta arrivare nelle prime 4 se fosse stata un minimo supportata dalla proprietà. Non certo in questi qua. Non basta avere il nome Fortitudo, anche legittimo, sulle maglie, per fare un fortitudino. E di quelli che hanno giocato a Cento, non se ne salvano. In campo come fuori dal campo, perchè non esiste che alla fine un allenatore dia le colpe anche ai giocatori, o che dica robe tipo tolti i playoff ne ho perse solo tre. Se Skansi avesse detto tolta la Virtus non ho perso una partita di playoff lo avremmo portato da uno bravo.
Waimer - Lo chiedo anche a te, previsioni?
Piccy - Vorrei una tabula rasa, un punto zero. Una proprietà nuova, non solo per questioni di passato non condiviso, ma anche solo per avere un barlume di orizzonte: vero che il tifoso Fortitudo è contento per quello che è e non per quello che ha, ma almeno che non si navighi a vista. E poi qualcosa in cui identificarci: va bene il nome, ma non basta. E mi sa che sarà una lunga estate.
Waimer ormai non si ricordava più da quanti anni andasse avanti quel refrain, di tifosi insoddisfatti e brontoloni. Almeno, pensava, ora sono tornati ad essere in due, quello bianconero e quello biancoblu, come da un po' non capitava. Però si divertiva, a pensare come fossero sempre pieni di quella grandeur che magari era anche legittimo avessero ai tempi delle finali di Eurolega. Ora, invece, come i capponi di Renzo, si sbertucciavano mentre altri mangiavano alla faccia loro. Anche lui, che si fermò un attimo, addentò una piada, e convenne con loro: sarebbe stata una lunga estate.