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(Foto Mauro Donati)
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E' la Fortitudo, bellezza, e in una settimana o poco più l'idilliaca situazione delle sette vittorie consecutive, del mirino puntato verso il primo posto diretto e verso la squadra meno talentuosa ma più equilibrata con Thomas al posto di Gabriel è diventato un ricordo come il pensare agli amori estivi in Quaresima. La prova di Brindisi, prima. Poi la sconfitta nella debole prestazione casalinga con Pesaro. Infine, l'imbarazzante non presentarsi a Torino, con le conseguenze già in atto. Il comunicato su Thomas - che sia un fuori dagli allenamenti o altro fate voi, di fatto è out -, il raduno al Palazola alle 8 di mattina, dopo essere tornati a Bologna a notte inoltrata, e la società a cercare una qualche agevolazione per i tifosi Fortitudo presenti, a differenza dei giocatori, in Piemonte.

Il risveglio è stato durissimo, dopo settimane in cui si era giustamente inneggiato a come fossero cambiate le cose dal ritorno di Caja e a come la società fosse intervenuta sempre in maniera tempestiva per puntellare un roster falcidiato dagli infortuni. E nelle quali mai ci si era nascosti sull'obiettivo promozione, che ovviamente rimane (un po' tutte le squadre hanno vissuto momenti di alti e bassi, con vittorie consecutive e sconfitte di fila a rendere poi il campionato avvincente ed equilibrato) anche se, per forza, ora tante cose andranno riviste. Messo in disparte Thomas (che venne preso, su decisione congiunta, anche sentendo le buone recensioni di suoi ex compagni) per ora tornerà a roster Menalo in attesa del rientro di Gabriel che, ricordiamolo, non stava avendo un rendimento poi particolarmente brillante. Poi si cercherà di far tornare tutti sulla retta via: la Fortitudo degli anni scorsi aveva vissuto di queste giornate con squadra non pervenuta, ma la differenza c'è, eccome. Quella, per tante ragioni e conflitti d'interessi societari, non poteva essere criticata da dirigenze sempre pronte a difendere gli atleti e puntare il dito sugli allenatori. Qui, la posizione di Caja è - giustamente - intoccabile ed eventuali capricci o cali di concentrazione non verranno accettati, senza guardare in faccia a nessuno. Lo merita la tifoseria, in primis. E chi, dietro, sta lavorando per cercare di vincere o, almeno, non vedere sul campo robe come quelle di mercoledì.

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