Le parole dell'AD Luca Baraldi, che ha parlato oggi a Radio Nettuno Bologna Uno.

Sto un pochino meglio, ho lasciato l'ospedale da due giorni e mi sto rimettendo. La Virtus ieri mi ha dato molto forza, un mese un mese e mezzo e mi rimetterò in piedi.
L'ho vissuta come tutti, con grande tensione, siamo partiti con grande determinazione. Mi è stato riconosciuto il fatto che ci ho sempre creduto, sapevo i valori della squadra e del nostro staff tecnico. Prima il Covid, poi l'Eurocup finita male, abbiamo ritrovato tutta la forza in questi 20 giorni, questa unione. Da lì è nato tutto, il risultato finale. Un episodio fondamentale sono stati i primi due quarti di gara 3 a Treviso, ci siamo ritrovati sotto di 15, e in quell'intervallo sono successe cose che hanno dato una svolta ai nostri playoff. E vincere 4-0 contro Milano era qualcosa che nessuno si aspettava.
Io ho sempre detto arriviamo in finale e vediamo, avevo paura di Brindisi, soprattutto che non si trovasse la giusta chimica. Quando ho visto la squadra contro Brindisi ho capito che saremmo arrivati in finale con Milano. Valori tecnici e umani della squadra, e dietro una società solida. Sapevamo dove volevamo arrivare e il lavoro che stavamo facendo.
Cito anche il dottor Zanetti, lui è stato il primo a sostenere questo nostro percorso, non solo in maniera economica. Mi ha messo a disposizione tutto quello che serviva per rendere competitiva questa squadra, non ha mai detto di no a qualsiasi tipo di richiesta. Si è fidato, e io ho cercato di trasmettere questa fiducia a tutto lo staff e l'ambiente. Volevamo vincere a tutti i costi qualcosa, e riprenderci quel che l'anno scorso ci era stato tolto. Ora abbiamo il diritto di goderci questa grande soddisfazione.
Dopo Kazan? E' servita molto l'esperienza maturata in 25 anni nel mondo dello sport per gestire la situazione con tutti i collaboratori, è stato bravo l'allenatore, soprattutto. Ci siamo chiusi e ognuno ha fatto il proprio lavoro, abbiamo cercato di parlare poco ed essere consapevoli che avevamo i mezzi per arrivare in fondo. Poi davanti a una corazzata come Milano poteva sembrare assurdo pensare di poter vincere lo scudetto. In realtà l'abbiamo stravinto, dimostrando forza tecnica, volontà e determinazione. Quei 20 giorni tra Kazan - il punto più basso, ed era facile prendersela con l'allenatore e magari mandarlo via. A dicembre è successa una cosa importante, 24 ore per chiarirsi in famiglia, la madre di questa vittoria. Da lì sono nate tante valutazioni che hanno portato fin qui. La situazione era molto difficile, e solo una società molto forte ha potuto resistere. Abbiamo avuto dei grandi professionisti, dall'allenatore ai giocatori.
L'arrivo di Belinelli? Era un obiettivo comunque, per noi lo scudetto di ieri non è l'arrivo, è una tappa. Vogliamo tornare a essere un club di livello europeo. Marco era un obiettivo da nove mesi, e quando si è potuto realizzare l'abbiamo preso, non abbiamo considerato il momento. Avevamo quella finestra temporale, se non l'avessimo chiuso avrebbe firmato altrove, in Eurolega. E' stato molto intelligente, ringrazio i suoi fratelli che hanno chiuso la trattativa. E' stato un grande arrivo, poi l'allenatore ha dovuto gestire l'inserimento. E' stato un valore aggiunto sia tecnicamente sia a livello umano.
MVP Teodosic? Sì, ha dimostrato personalità e leadership in tutti i playoff, voleva davvero la vittoria. Ha trascinato lui, e ha creato condizioni vincenti negli altri giocatori, e stimolo di emulazione, tutti hanno dato il 110%. E Milos è stato il trascinatore di tutto il gruppo.
Come continua il giro della Virtus? Ci godiamo per due giorni questa grande vittoria. Abbiamo le idee molto chiare, dove vogliamo andare e come arrivarci. Dico ai tifosi di seguirci nelle prossime settimane. Diremo e faremo poche cose, ma in maniera chiara e determinata, per dare un segnale indelebile. Il percorso continua, state tutte alla finestra.
I contratti in scadenza? E' uno dei temi da affrontare, allenatore e giocatori.

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