DIVIETO DI TRASFERTE: NOTA DEL PRESIDENTE DI LNP PIETRO BASCIANO
In riferimento alla disposizione emessa ieri dal Prefetto di Verona, Lega Nazionale Pallacanestro rende pubblica questa nota del presidente, Pietro Basciano.
"A distanza di poco più di un mese, le tifoserie delle squadre del campionato di Serie A2 vengono nuovamente colpite da un provvedimento che impedisce loro di seguire la propria squadra in una trasferta. Nel caso specifico, i tifosi di Forlì a Verona. Prendendo spunto sia da recenti situazioni avvenute in occasione di Fortitudo Bologna-Forlì e dal rischio di potenziali infiltrazioni di ultras del calcio.
Senza con questo volermi sostituire al ruolo istituzionale dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, ed alle determinazioni del CASMS (Comitato Analisi Sicurezza Manifestazioni Sportive), ritengo sia invece relativo al mio ruolo evidenziare come la misura intrapresa risulti nuovamente eccessiva in riferimento alla realtà del campionato di Serie A2.
All'indomani di 144 gare disputate; in un torneo che in virtù della territorialità consente a moltissime tifoserie di seguire le proprie squadre; a fronte di 143 gare che non hanno fatto registrare alcun problema di ordine pubblico; e nonostante tifoserie al seguito in alcuni casi molto numerose, provvedimenti di divieto come questi vanno a colpire in maniera indiscriminata tutti gli appassionati di pallacanestro: quelli delle curve come i sostenitori del parterre o le famiglie di una gradinata.
La nostra è una realtà fatta anche da quanti vogliono godersi non solo un evento sportivo, ma spesso la città che lo ospita; e tutti hanno il diritto di viverla. Se gli atti contrari alle Leggi vigenti sono a completa gestione delle Forze dell'Ordine, che hanno gli strumenti per contenerli, trovo profondamente ingiusto che quanti seguono comportamenti nel rispetto della Legge non possano essere parte di un evento che intendono seguire per una loro specifica passione.
Torno a chiedere, con forza, che le situazioni in oggetto e riferite alla nostra realtà vengano valutate con maggiore attenzione, riportandole alle loro reale proporzione; ed invito per questo anche un intervento della FIP nei confronti degli organi che dispongono tali provvedimenti, a sostegno dei valori già elencati.
Provvedimenti come questi vanno a danneggiare tutte le componenti: la Società ospite che ne ha un danno economico, quella ospitata che non ha il sostegno dei propri tifosi e l'immagine globale di un campionato che non merita etichette ingenerose. Per non parlare delle ricadute anche nell'ambito commerciale e turistico.
Nel mio ruolo non dimentico certamente il giusto richiamo al massimo impegno, sotto il profilo del rispetto delle regole e di una sana rivalità sportiva, le Società Associate. Come le loro tifoserie, che per prime devono tutelare, con un comportamento corretto, la possibilità di continuare a seguire sempre la propria squadra. E torno a chiedere più rispetto e tutela per il patrimonio di passione che gli appassionati di pallacanestro stanno dimostrando di sapere portare correttamente, ogni domenica, viaggiando a migliaia sui nostri campi".
"A distanza di poco più di un mese, le tifoserie delle squadre del campionato di Serie A2 vengono nuovamente colpite da un provvedimento che impedisce loro di seguire la propria squadra in una trasferta. Nel caso specifico, i tifosi di Forlì a Verona. Prendendo spunto sia da recenti situazioni avvenute in occasione di Fortitudo Bologna-Forlì e dal rischio di potenziali infiltrazioni di ultras del calcio.
Senza con questo volermi sostituire al ruolo istituzionale dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, ed alle determinazioni del CASMS (Comitato Analisi Sicurezza Manifestazioni Sportive), ritengo sia invece relativo al mio ruolo evidenziare come la misura intrapresa risulti nuovamente eccessiva in riferimento alla realtà del campionato di Serie A2.
All'indomani di 144 gare disputate; in un torneo che in virtù della territorialità consente a moltissime tifoserie di seguire le proprie squadre; a fronte di 143 gare che non hanno fatto registrare alcun problema di ordine pubblico; e nonostante tifoserie al seguito in alcuni casi molto numerose, provvedimenti di divieto come questi vanno a colpire in maniera indiscriminata tutti gli appassionati di pallacanestro: quelli delle curve come i sostenitori del parterre o le famiglie di una gradinata.
La nostra è una realtà fatta anche da quanti vogliono godersi non solo un evento sportivo, ma spesso la città che lo ospita; e tutti hanno il diritto di viverla. Se gli atti contrari alle Leggi vigenti sono a completa gestione delle Forze dell'Ordine, che hanno gli strumenti per contenerli, trovo profondamente ingiusto che quanti seguono comportamenti nel rispetto della Legge non possano essere parte di un evento che intendono seguire per una loro specifica passione.
Torno a chiedere, con forza, che le situazioni in oggetto e riferite alla nostra realtà vengano valutate con maggiore attenzione, riportandole alle loro reale proporzione; ed invito per questo anche un intervento della FIP nei confronti degli organi che dispongono tali provvedimenti, a sostegno dei valori già elencati.
Provvedimenti come questi vanno a danneggiare tutte le componenti: la Società ospite che ne ha un danno economico, quella ospitata che non ha il sostegno dei propri tifosi e l'immagine globale di un campionato che non merita etichette ingenerose. Per non parlare delle ricadute anche nell'ambito commerciale e turistico.
Nel mio ruolo non dimentico certamente il giusto richiamo al massimo impegno, sotto il profilo del rispetto delle regole e di una sana rivalità sportiva, le Società Associate. Come le loro tifoserie, che per prime devono tutelare, con un comportamento corretto, la possibilità di continuare a seguire sempre la propria squadra. E torno a chiedere più rispetto e tutela per il patrimonio di passione che gli appassionati di pallacanestro stanno dimostrando di sapere portare correttamente, ogni domenica, viaggiando a migliaia sui nostri campi".