VIRTUS TRAVOLTA A CAPO D'ORLANDO
BETALAND CAPO D'ORLANDO – OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA 89-62 (29-16, 47-29; 59-46)
La Virtus esce con le ossa rotte da Capo D'Orlando e quella che doveva essere la partita della vita diventa un vero disastro, come risultato e come atteggiamento. Nessuno stasera può essere salvato, dai giocatori che sono andati in campo (a parte forse Odom) a chi in campo li ha messi, iniziando con un quintetto senza tre americani, che è finito sotto 4-16 dopo nemmeno 5'. Atteggiamento indecente, 29 punti presi nel primo quarto (da una squadra che domenica scorsa aveva vinto a 55), e ultimo quarto di "torello" per i padroni di casa, che sono arrivati comodamente anche a +31.
Morale della favola: diciottesima sconfitta in trasferta consecutiva – e anche di questo chi è in panchina dovrebbe rendere conto – e la Virtus è nuovamente penultima. Ci sono due miseri punti di vantaggio su Torino (che a breve potrebbe pagare la penale e passare al 3+4+5) e lo 0-2 con l'Orlandina potrà essere un macigno in ottica classifica avulsa. Adesso tornerà Allan Ray e Fells – ancora disastroso in trasferta – saluterà la compagnia. Basterà? Bisogna sperarlo, altrimenti la serie A2 è uno spettro concreto. A meno che la società non intervenga pesantemente, a tutti i livelli.
Cronaca: la Virtus schiera un quintetto con tre italiani e tre americani in panchina. Capo D'Orlando ringrazia e parte a razzo, e dopo 5' è sopra 16-4 contro una Virtus che in difesa si limita a osservare e in attacco è disastrosa. Valli inserisce i tre americani in un colpo solo, ma le cose non migliorano, anche perché Boatright esordisce alla grande. Peggio di così non si potrebbe difendere, i padroni di casa ringraziano e tirano 5/6 da tre nel quarto. Al 10' il punteggio è 29-16, con tripla finale di Basile.
Si tocca subito il -15, e Fells si mette a tentare improbabili alley-oop, e subito dopo a fare fallo sul tiro da tre di Laquintana. Odom è l'unico a provarci, e segna 10 punti consecutivi per i suoi, poi inspiegabilmente viene tolto. Quando piove, grandina, e così a Vitali viene fischiato un antisportivo per aver toccato la palla prima di una rimessa in gioco.e si vede anche un autocanestro di Fells. Nel frattempo Boatright fa quello che vuole, quando vuole, a metà l'Orlandina è sul massimo vantaggio, 47-29 e +18.
Dopo la pausa non segna nessuno per più di tre minuti, poi la Virtus ci prova, prima con Mazzola e poi con Hasbrouck. Ma non si recupera oltre il -9, perché Fells prima va a farfalle su Jasaitis, poi sfonda su Ilievski. E così i padroni di casa restano in controllo, trovando punti anche dagli eterni Ilievski e Nicevic: 59-46 al 30'.
L'ultimo quarto si apre con Basile in grande spolvero, prima l'assist per Oriakhi e poi il canestro e fallo in contropiede. E' il segno che i buoi sono scappati, e molto velocemente il passivo assume proporzioni imbarazzanti. Mentre la Virtus osserva Capo arriva comodamente al +31, e Di Carlo concede la standing ovation a Basile. Finisce 89-62, gioiscono i tifosi di casa e gli “ospiti indesiderati" della Fossa. A questo punto, si salvi chi può.
BETALAND CAPO D'ORLANDO – OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA 89-62 (29-16, 47-29; 59-46)
CAPO D'ORLANDO: Galipò 0; Stojanovic 11; Basile 9; Ilievski 4; Laquintana 7; Nicevic 2; Boatright 17; Jasaitis 7; Munastra 0; Bowers 19; Oriakhi 6; Nankivil 7. All. Di Carlo
BOLOGNA: Pittman 11; Fabiani 0; Vitali 7; Cuccarolo NE; Gaddy 8; Fontecchio 2; Mazzola 5; Hasbrouck 8; Fells 7; Odom 14. All. Valli
La Virtus esce con le ossa rotte da Capo D'Orlando e quella che doveva essere la partita della vita diventa un vero disastro, come risultato e come atteggiamento. Nessuno stasera può essere salvato, dai giocatori che sono andati in campo (a parte forse Odom) a chi in campo li ha messi, iniziando con un quintetto senza tre americani, che è finito sotto 4-16 dopo nemmeno 5'. Atteggiamento indecente, 29 punti presi nel primo quarto (da una squadra che domenica scorsa aveva vinto a 55), e ultimo quarto di "torello" per i padroni di casa, che sono arrivati comodamente anche a +31.
Morale della favola: diciottesima sconfitta in trasferta consecutiva – e anche di questo chi è in panchina dovrebbe rendere conto – e la Virtus è nuovamente penultima. Ci sono due miseri punti di vantaggio su Torino (che a breve potrebbe pagare la penale e passare al 3+4+5) e lo 0-2 con l'Orlandina potrà essere un macigno in ottica classifica avulsa. Adesso tornerà Allan Ray e Fells – ancora disastroso in trasferta – saluterà la compagnia. Basterà? Bisogna sperarlo, altrimenti la serie A2 è uno spettro concreto. A meno che la società non intervenga pesantemente, a tutti i livelli.
Cronaca: la Virtus schiera un quintetto con tre italiani e tre americani in panchina. Capo D'Orlando ringrazia e parte a razzo, e dopo 5' è sopra 16-4 contro una Virtus che in difesa si limita a osservare e in attacco è disastrosa. Valli inserisce i tre americani in un colpo solo, ma le cose non migliorano, anche perché Boatright esordisce alla grande. Peggio di così non si potrebbe difendere, i padroni di casa ringraziano e tirano 5/6 da tre nel quarto. Al 10' il punteggio è 29-16, con tripla finale di Basile.
Si tocca subito il -15, e Fells si mette a tentare improbabili alley-oop, e subito dopo a fare fallo sul tiro da tre di Laquintana. Odom è l'unico a provarci, e segna 10 punti consecutivi per i suoi, poi inspiegabilmente viene tolto. Quando piove, grandina, e così a Vitali viene fischiato un antisportivo per aver toccato la palla prima di una rimessa in gioco.e si vede anche un autocanestro di Fells. Nel frattempo Boatright fa quello che vuole, quando vuole, a metà l'Orlandina è sul massimo vantaggio, 47-29 e +18.
Dopo la pausa non segna nessuno per più di tre minuti, poi la Virtus ci prova, prima con Mazzola e poi con Hasbrouck. Ma non si recupera oltre il -9, perché Fells prima va a farfalle su Jasaitis, poi sfonda su Ilievski. E così i padroni di casa restano in controllo, trovando punti anche dagli eterni Ilievski e Nicevic: 59-46 al 30'.
L'ultimo quarto si apre con Basile in grande spolvero, prima l'assist per Oriakhi e poi il canestro e fallo in contropiede. E' il segno che i buoi sono scappati, e molto velocemente il passivo assume proporzioni imbarazzanti. Mentre la Virtus osserva Capo arriva comodamente al +31, e Di Carlo concede la standing ovation a Basile. Finisce 89-62, gioiscono i tifosi di casa e gli “ospiti indesiderati" della Fossa. A questo punto, si salvi chi può.
BETALAND CAPO D'ORLANDO – OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA 89-62 (29-16, 47-29; 59-46)
CAPO D'ORLANDO: Galipò 0; Stojanovic 11; Basile 9; Ilievski 4; Laquintana 7; Nicevic 2; Boatright 17; Jasaitis 7; Munastra 0; Bowers 19; Oriakhi 6; Nankivil 7. All. Di Carlo
BOLOGNA: Pittman 11; Fabiani 0; Vitali 7; Cuccarolo NE; Gaddy 8; Fontecchio 2; Mazzola 5; Hasbrouck 8; Fells 7; Odom 14. All. Valli