Brillante prima e conservativa poi, la Fortitudo esce da San Severo con la prima vittoria esterna della stagione e pur andando a sprazzi palesando problematiche non evase – vedi la sconfitta a rimbalzo – ringrazia la profondità del suo roster e la capacità di trovare sempre qualcuno pronto a tirar fuori castagne ignee nei momenti topici. Oltre al fatto che i padroni di casa tra liberi buttati al vento e frenesia nel cercare azioni rapide più che facili tanta mano hanno dato a Bologna per portarsi la vittoria in pullman.

Si parte con attacchi che attaccano più di quanto le difese difendano, e con secondi e terzi tiri spartiti un po’ di qua e un po’ di là. San Severo prova a mettere il naso avanti (19-15) perché ne mette più da 3 che non da 2, ma c’è il tira e molla giusto per capire che è ancora presto per trarre conclusioni. Bologna rientra e mette +3, i locali ribattono, ma la Fortitudo chiude il quarto avanti (24-22) perché spreca meno, tutto qua.

Si spareggia con i cambi pugliesi che non valgono quelli bolognesi, e con la Fortitudo che riesce a tenere una maggiore intensità è 35-27. San Severo cicca oltre quelli che sono i meriti della difesa biancoblu, che si limita ad aspettare che i padroni di casa tirino più o meno al primo passaggio, dentro o fuori che sia la boccia. E allora basta stare attenti davanti che il divario diventa ancora più promettente (45-29 al 19’) e ringraziare Ed Daniel che, con una sciocca interferenza allo scadere, regala 3 punti ad un tiro di Aradori già quasi uscito. E sono 48-30 al 20’.

La sveglia dopo l’intervallo non è immediata, il vantaggio si dimezza e si ringrazi sempre Daniel che preferisce cross da 3 piuttosto che utilità in area. Avvistata a +7, la Effe passa da Aradori e Barbante per tornare in doppia cifra e fermare l’iniziale emorragia. Si perde di estetica ma si regge come equilibrio, tante grazie per i liberi che i gialloneri buttano nell’indifferenziata, e di riffa o di raffa la fiammata locale non brucia. Ed è, pur con tripla presa al gong, 58-48 al 30’.

Fin troppo attendista, Bologna non azzecca più una azione d’attacco e non uccide una San Severo che, pur scialacquando in vari modi, non può esimersi dal rientrare quasi del tutto. Davis esce da una gara oltre l’anonimo con la tripla del +6, ed è tanta roba nel mezzo di un atroce ciapanò collettivo. Fare una pseudomelina non aiuta, ma è anche vero che i locali non riescono a capire che ritmi dare alla gara, come la classica mucca amica di Tafazzi. Non la si chiude, e grazie che Wilson prima e Daniel poi sprecano, nemmeno tanto marcati, la tripla del supplementare. Poteva andare meglio, ma pecunia non olet.


(Foto Cesare Di Sanno)

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