Le parole di Djordjevic alla vigilia della gara con Cantù.

“Dopo qualche trasferta importante, sia in campionato che in coppa, siamo di ritorno qua, davanti ad un’altra partita importante per il nostro percorso. Tutte le gare casalinghe sono cruciali per i nostri obiettivi, e siamo consapevoli delle difficoltà: tutte le squadre contro di noi avranno motivazioni per batterci vista la nostra posizione. Questo non deve preoccuparci, ma deve essere una campana d’allarme per chi comunque lavora seriamente. Io ho preparato la partita con serietà, e sappiamo che loro possono vincere qui come hanno fatto a Cremona, per dimostrare il loro valore. L’allenatore è molto esperto, e cercherà di metterci in difficoltà. Noi torniamo in Fiera, torneremo ad allenarci lì dopo aver lavorato alla Porelli a inizio settimana: non sempre al completo, Gaines ha avuto un piccolo incidente casalingo tagliandosi con un bicchiere la mano sinistra anche se sta riprendendo ma andrà rivisto. Gli altri sono andati con continuità, e svolgendo un lavoro fisico importante, vedremo quando questo ci darà dei frutti, forse già domani ma forse più avanti perché il campionato è ancora lunghissimo.”

Hai visto cambiamenti dopo gli stimoli che hai dato in Coppa, tenendo alcuni titolari a riposo nel finale? “In società, non solo chi va in campo, tutti possono dare di più per crescere, e questo lo hanno capito anche i giocatori. Io sono un allenatore contento di avere questi ragazzi, che percepiscono i miei messaggi nella maniera giusta e io cerco di evitare l’errore di esagerare. Non c’è un manuale che spieghi quando finisce il coaching e inizi l’overcoaching: parliamo tanto, analizziamo tanto, e queste cose ci aiutano nel lavoro quotidiano. Ma, ripeto, non ci sono critiche verso singoli, solo il fatto che tutti possiamo fare meglio, e che io sono felice di allenarli”

Cantù segna poco, voi vincete quando ne fate tanti, sarà gara ad alto punteggio? “Difficile prevederlo dopo lo stop, tutti dovremo cercare di leggere la partita e capire se andare verso l’attacco o la difesa per portarla a casa. Possiamo segnare, possiamo difendere, ma ogni partita fa storia a sé e così sarà sempre, 60 o 90 punti, ma con l’obiettivo di farne fare uno di meno”

In settimana è arrivato un altro impegno per la stagione, la cosa cambierà i vostri programmi? “Toglieremo una trasferta impegnativa come quella con Varese e giocheremo questa final four, accolta con entusiasmo dal Dottor Zanetti e condivisa da tutti noi. E’ una opportunità di giocare per un titolo, è quello che si sogna quando inizi a lavorare, e la società di permette di farlo. Non conta il momento in cui arriverà, conta fare bene ed è un nostro obbligo cercare di vincerla. Dal punto di vista fisico e mentale sarà una estrema spesa, poi ci sarà subito dopo la Coppa Italia, quindi sarà compito mio ricaricarci per ripartire, dopo l’Intercontinentale, a prescindere dal risultato, verso quello che all’inizio era il nostro primo obiettivo stagionale. Ma ora è giusto pensare a Cantù”

Come ti è sembrata Cantù domenica? “L’ho vista, ma non solo quella partita. E’ squadra che se non togli quelli che sono i suoi punti di riferimento può infastidirti, noi siamo rispettosi e conosciamo le nostre qualità. E’ una signora squadra, con tante cose che possono fare bene, e tocca a noi fermare la loro fisicità, il loro gioco in campo aperto, e l’atleticità di chi può inventare tante cose”

Dicembre ha tante partite importanti, cambierai qualcosa nella gestione dei giocatori? “Si valuta partita per partita quella che è la condizione dei singoli, perché posso avere delle idee adesso e non sapere se saranno le stesse a fine mese. Vedremo poi in Eurocup, a seconda degli incroci che avremo, perché il primato è un dato che va bene, ma noi continueremo a giocare ogni partita”

Affrontare la capolista è uno stimolo in più per le avversarie. “E’ un cliche. Papaloukas aveva in mente l’idea di essere sempre meglio degli altri, uno dopo l’altro, per poi arrivare e non trovare davanti più nessuno. Si parla tanto della quinta, sesta, settima vittoria in fila, ma vogliamo evitare che qualcuno ci fermi. Non lavoriamo nell’imminente, ma cercando di limare e aggiungere particolari che ci possono dare ancora un salto di qualità, fisico e non solo”

Un commento sulla conferenza stampa di Mihajlovic, che ha commosso tutti? “Ieri sera gli ho parlato. Il mio rispetto verso di lui cresce di giorno in giorno, e lui sta dando un messaggio non solo a Bologna ma a tutto il mondo: la sua sincerità, la sua forza, è un comportamento esemplare. Sono orgoglioso di essere suo amico, imparo da lui tante cose come fanno tutti, e chapeau a lui come soprattutto alla sua famiglia”

Sai chi sarà fuori tra gli stranieri? “Vediamo come starà Gaines, poi ci ripenseremo. Ora non lo so, ma non che lo avrei detto, comunque, perché i giocatori devono stare sempre concentrati.”

Durante la sosta hai fatto recuperare il lavoro perso, per vari motivi, da Teodosic e Weems? “Weems ha ripreso con normalità e grande approccio mentale, oltre alla gratitudine verso la società che gli ha permesso di vivere questa situazione. Quando non c’era lo abbiamo pagato. Milos ha saltato qualche giorno, ma continua a lavorare come era stato inizialmente pensato. Io ci tengo però a dire che tutti i giocatori devono avere la sicurezza di essere fisicamente al top, leggo sui giornali che sarebbero stanchi, che l’allenatore può avere detto qualcosa, ma non è vero, siamo tutti freschi”

Il video, grazie a Sportpress.



(foto Virtus Pallacanestro)

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