La metà, o quasi, dei punti presi due giorni fa. Alla fine il basket è poi anche questo, la capacità di resettare in tempi brevi, e sfruttare le occasioni al momento giusto dimenticando il passato. Bologna fa saltare il fattore campo (e in Sicilia non è che sia stata roba per tutti), con una prova di mostruosa solidità difensiva, capendo che Agrigento non ha particolari capacità di capire che non è la stessa cosa di 48 ore fa. Arriva un barlume di vantaggio, e la grande forza per tenere botta fino all’ultimo. Con festa finale dei quasi defunti, in curva, assieme a chi da Bologna ha continuato a crederci.

Si parte difendendo meglio rispetto a lunedì, o semplicemente vedendo Agrigento giocare con più sufficienza e sopresa nel vedere che, tirando da lontano, ci sono solo ferri. Però in attacco è ancora fatica, tra misfatti di Legion e, invece, buone penetrazioni di Ruzzier. Punto a punto, surplace collettivo, prima che nelle ultime battute, finalmente, Bologna ne imbrocchi due giuste per andare al 10’ avanti 16-13.

La difesa lavora sempre bene, con anticipi e con Agrigento che spesso arriva a pochi secondi dalla fine dei 24 senza avere la minima idea di cosa fare. C’è un po’ di inerzia positiva, qualche eccesso di supponenza altrui, un 26-19 al 17’ che dice tanto dei pochi cesti collettivi, poi la prima tripla della partita tra le due squadre porta la firma di Piazza: potrebbe essere una crepa, ma Agrigento continua a regalare attacchi sciocchi. E Bologna, pur non riuscendo a sfruttare l’occasione al meglio, tiene comunque il naso avanti 30-26 al 20’.

I mori siculi continuano un loro personale sciopero, e la Fortitudo prova ad andare un pochino più avanti, con una tripla di Mancinelli che in questo contesto di siccità pare un gavettone. L’elastico gira attorno ai 5-6 punti bolognesi, un’atroce ma fortunosa cucchiaiata del numero 6 biancoblu porta al massimo vantaggio in un contesto di errori vari ed eventuali: 44-36, aggiornato al 46-40 del 30’.

Ruzzier fa saltare il bunker con il +9, ma attorno non c’è abbastanza per garantirsi un sereno finale, con Agrigento che va definitivamente di linea italica e ci prova. Piazza trova un gollonzo dall’arco per il -3, poi sospiro di sollievo quando il pareggio di Evangelisti viene evirato dagli arbitri per blocco in movimento. Si gioca a scacchi, una bomba di Mancinelli è il classico tanta roba, poi i siciliani perdono altri due palloni in attacco, di varia disumanità, e a Bologna basta essere presente quando c’è da lucrare le bocce vaganti necessarie alla bisogna. Legion rimbalzo e due liberi, gioco partita incontro.



(Foto di Fabio Pozzati)

BALTUR, "SIAMO PRONTI PER IL SECONDO TEMPO"
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91