Il regista Robert Fultz è stato sentito dal Carlino. Un estratto dell’intervista.

“Con il senno di poi finire secondi non è stato uno svantaggio, infatti, se avessi potuto scegliere avrei scelto la nostra parte del tabellone dato che nell'altra ci sono sia Trieste che Treviso».
I problemi nei finali di gara? Cercheremo di ovviare a questi limiti con l'intensità. Stiamo lavorando per avere più energia da spendere a livello difensivo. E' vero che durante l'anno abbiamo faticato parecchio nel chiudere le partite ed è difficile pensare che ci siano dei cambiamenti nei playoff, per cui affronteremo il problema in altro modo, cercando di difendere con intensità dell'inizio alla fine». Pozzecco? Intanto ha portato il suo entusiasmo alla squadra e si è rivelato molto esigente. Le due cose si sposano molto bene insieme, perché è un tecnico che pretende e allo stesso tempo ti motiva a lavorare insieme a lui per soddisfare le sue richieste.
Essere un cambio? Ormai mi sono adeguato, ma ho fatto fatica ad adattarmi. Io non sono un playmaker di rottura come è stato Pozzecco o come è ora Peppe Poeta, ma sono uno che mette in ritmo i compagni, ed è facile farlo se inizi la partita e stai in campo 30' come succedeva fino all'anno scorso. Quest'anno il minutaggio e salire dalla panchina significa entrare in un ritmo che si è consolidato e diventa difficile variarlo.
La serie con Agrigento? Pensiamo alla prima partita, non dobbiamo cadere nella trappola di pensare che la strada sarà tutta in discesa”


(foto Fabio Pozzati - Fortitudo Pallacanestro)

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