Nazzareno Italiano - unico "superstite" della Fortitudo che venne promossa in A2 nella stagione 2014/15 - è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio.
Ecco un estratto delle sue parole:

Sulle aspettative per la stagione. Mi auguro di riuscire ad affermarmi come giocatore di A2 e come giocatore della Fortitudo. Sarebbe bello che, pensando alla “Effe” moderna, qualcuno si potesse ricordare anche di un “Nazza” che si buttava su un pallone, che infilava un tiro da tre o che urlava la sua grinta sul parquet.
Diventare un'ala piccola? Il coach mi ha accennato l'idea. Per me è uno stimolo. In questi anni ho lavorato tanto sul mio miglioramento personale: è arrivato il momento di tirare le somme. So che potrò fare la differenza anche come "tre".


Sulla nuova squadra. Rispetto all'anno scorso siamo molto più grossi. L'arrivo di Amici, il mio spostamento da 4 a 3 e la presenza di lunghi come Mancinelli, Chillo e Gandini – tutti sopra i 2 metri – hanno aumentato la nostra fisicità. Non a caso cambieremo il nostro modo di giocare.

Sull'essere rimasto l'unico del gruppo promozione del 2014/15. Per me è un onore. Gli altri? Si è voluto cambiare. Fa parte del mondo dello sport. Personalmente mi dispiace perché siamo diventati amici, ma sono sicuro che potranno far bene anche altrove.

Sull'obiettivo serie A. Quando entreremo in campo daremo il massimo. Proveremo a vincerle tutte: siamo pagati per questo. Dopo avere perso una finale ed una semifinale playoff negli ultimi due anni vogliamo raggiungere l'obiettivo. Con questa mentalità affronteremo la stagione.

Sulla mancanza del derby. Mi mancherà di brutto.
Con la Fortitudo in finale? Partendo dal presupposto che parlare con il senno di poi vale quello che vale, credo che la finale non sarebbe finita 3-0 per la Virtus.

(foto Fabio Pozzati)



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