Renato Villalta è stato intervistato da Luca Aquino sul Corriere di Bologna.

Un estratto delle sue parole

Non sono sorpreso sul piano del risultato perché purtroppo sono anni che le sorprese in Coppa Italia sono all’ordine del giorno. Anche quest’anno non ha fatto eccezione, peccato sia successo alla Virtus. Ma non solo a lei, guardate Brescia che è prima in campionato e stava giocando benissimo: anche a lei il primo turno è stato fatale.

Superficialità? 

Ci credo fino a un certo punto, parliamo di professionisti che magari avevano anche dei premi legati alla coppa. Non penso abbiano preso sottogamba l’impegno ma Banchi ha fatto bene a richiamare la squadra battendo su questo tasto.
Il basket italiano è diverso da quello di Eurolega, le avversarie hanno più tempo per prepararsi e studiare i tuoi punti deboli. La partita si è giocata sui ritmi di Reggio Emilia che ha marcato molto bene le bocche da fuoco della Virtus come Belinelli, Hackett e Cordinier. Quando lasci sul campo questi nomi diventa difficile e le partite nella pallacanestro odierna non sono mai finite anche quando accumuli vantaggi in doppia cifra per la ricerca forsennata del tiro da tre. Per me il basket è più bello se si può ragionare giocando più tecnicamente, dando la palla sotto al pivot, con movimenti spalle a canestro e andando dentro-fuori, mentre ora è tutto un pick and roll. Lo sport va avanti ed è giusto così, anche perché oggi con i progressi scientifici e di attrezzature le carriere degli atleti si allungano. Ai miei tempi ci allenavamo tutti allo stesso modo, adesso ci sono lavori specifici che aiutano i giocatori. Belinelli, che sta facendo una stagione straordinaria nonostante l’età, ne è un esempio.

La Coppa Italia può essere un momento spartiacque?

Ci si aspettava molto come hanno anche rimarcato le dichiarazioni della proprietà che purtroppo non hanno portato bene, però non penso che la squadra possa subirne un contraccolpo. I giocatori hanno capacità tecniche e mentali adeguate e non vedo motivi per i quali possano risentire del KO. Si può perdere perché le partite sono sempre tirate, quando eri più fresco le vincevi e ora le hai perse con Monaco e Reggio Emilia.

A che giocatori affidarsi?

Sempre i soliti, da Belinelli a Shengelia. Però dal mio punto di vista è fondamentale che ritrovi la miglior forma Hackett, giocatore chiave in attacco e in difesa. Poi Zizic e Dobric devono dare di più.

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