Davide Raucci è stato intervistato da Stefano Brienza per Stadio

Che settimana è stata? “Tosta, molto intensa e molto impegnativa. Abbiamo lavorato sui nostri errori con l’obiettivo esplicito di non commetterne più. Fisicamente sto bene, sono sano. L’infortunio di qualche mese fa mi aveva un po’ demoralizzato, ma ora sono a posto, bene così”

Lei, Montano, Italiano Candi e Campogrande siete ormai una cosa sola. Cosa vi siete detti? “E’ stato un colpo duro per chi come me gioca qua ormai da due anni e mezo, non avevamo mai avuto una gara così in casa. E’ stato abbastanza sconvolgente per tutti. Ci siamo fatti un esame di coscienza: una cosa del genere non deve capitare mai più. Volendo guardare il bicchiere mezzo pieno è meglio che sia successo ora che non a fine stagione. Ci ha tenuto coi piedi per terra. Una lezione dura, ma della quale speriamo di aver capito appieno il significato”

Avete peccato di troppa consapevolezza? “No, non credo. Arrivavamo da tre partite giocate bene, di squadra, da Fortitudo, con tanta difesa, portate a casa malgrado cattive percentuali. Stavolta non so cosa sia successo, forse c’era troppa voglia di fare bene davanti ai nostri tifosi. E quando cerchi di fare troppo può finire male. Ovviamente crediamo di essere tutti migliorati e di aver fatto un salto di qualità decisivo rispeteto all’anno scorso, e abbiamo dalla nostra la forza di un gruppo già consolidato. Ma non siamo così presuntuosi da pensare di essere migliori di Verona o altre”

E’ possibile che serva tempo per accogliere mentalmente il nuovo obiettivo, ovvero la promozione? “Vero, l’anno scorso giocavamo più leggeri. Ci faceva arrabbiare ogni sconfitta, ma eravamo la recluta del campionato, molto inesperti. Quest’anno l’obiettivo è chiaro. Forse ancora qualcuno deve assumerne piena consapevolezza, ma ci stiamo lavorando e riusciremo sicuramente a raggiungerla”

Pagate forse il prezzo della preparazione, in particolare i nuovi? “Chi c’era già ormai è abituato, anzi questa estate paradossalmente ci siamo riposati più che nella scorsa. Chiaro che la stagione sia stata lunga e ci alleniamo il doppio se non il triplo degli altri, sfruttando la lunghezza del nostro roster. Ma noi non ne sentiamo più il peso, forse i nuovi sì”

Come si sono inseriti Knox e Roberts? “A mio avviso perfettamente, due ragazzi eccezionali. Non so possono giudicare sono da una partita. Finora erano sempre andati bene, giocando ad altissima intensità, ci può stare di sbagliarne una: sono americani ma umani pure loro. La stagione è lunghissima, c’è tempo per i giudizi. Concedo giusto che fossero un po’ scossi dal clima. Ma Verona ormai è assimilata e metabolizzata”

Ravenna vi ha battuti in precampionato. “Sarà una gara combattutissima. In settimana abbiamo pensato quasi solo a noi, lo facciamo quasi sempre. La tattica lascia il tempo che trova: se sei preparato sulle tue cose e le fai bene puoi giocare contro chiunque. Comunque loro sono una bella squadra e il campionato è molto, molto equilibrato. Si vede dai risultati assurdi. E’ quasi un terno al lotto”

Perdere di nuovo sarebbe una macchia? “Noi facciamo la nostra partita. Se giochiamo come sappiamo e usciamo dal campo senza rimpianti siamo contenti. Poi ci sta che l’avversario sia più forte o che trovi la serata da 60% da tre. L’importante è dare il 110% e non dire mai ‘avrei potuto’. Pensiamo alla nostra prestazione”

(Photo by Fabio Pozzati / Iguana Press / Fortitudo Pallacanestro Bologna)

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