E' lo strano paradosso del campionato con calendari asimmetrici, che si finisca contro chi si cominciò. E forse, quell'ultima azione di quella prima partita, avrebbe già fatto capire tante cose. Repesa espulso, -1. Richardson crea spazio, Mancinelli penetra, e invece di provarci si guarda attorno: Ashley è sotto canestro raddoppiato, Aradori è immobile spettatore nel suo angolo, la palla finisce all'unico che non avrebbe dovuto tirare. Ovvero Gudmundsson, fresco di due liberi ciccati pochi secondi prima. Dopo, sappiamo come è andata.

Ancora 40 minuti, quindi, che saranno utili per capire come il pubblico tratterà i protagonisti, sul campo, della stagione: 32 anni fa dopo lo scempio a Fabriano, nella gara successiva, partironò le uova e cori verso tutti i giocatori, in alcuni casi davvero ingenerosi (con Zatti, poi, si sarebbe fatto pace. Ma anche George Bucci venne inondato di pernacchie, per dire). Poi, alla sirena, la palla smetterà di palleggiare e ci divertiremo nel cercare di ricostruire come la Fortitudo verrà ricostruita: la squadra, la società, la proprietà, eccetera e via discorrendo. Ben consci che se il potere è debole, chiunque se ne potrà approfittare.

Reggio, quindi. Dove sono imbufaliti (metaforicamente parlando) per il mancato incasso e per la possibilità di avere giornata di grande visibilità: invece niente, nessuna retorica del 2 aprile, magari nessun ricordo del 29 marzo 1998 quando nell'ultima in panca di Bianchini prima del siluro Bologna (appena uscita dal Neuroderby) lasciò a Reggio la vittoria-salvezza: diciamo che la platea felsinea non se la prese più di tanto, anche perchè quella partita - inutile per la Teamsystem - portò alla retrocessione di Pesaro. Insomma, sarebbe stato un bel momento emotivo, sarà solo garbage time. Si saluterà quindi la A1 in questa curiosa cornice della Unipol, sede casalinga della scorsa, sciagurata stagione - almeno come esborsi eviabili - e loco ove gioca Reggio. Che è ai playoff, che è tra i peggiori attacchi ma che ne prende pochi, e che in "casa" è 6-8, avendo quindi fatto fortuna principalmente altrove. Rendimento equilibrato, i Caja's giocano sull'incredibile stagione di Cinciarini (11 punti e 10 assist), sul tiro di Hopkins (44% da 3) e da un po' fanno a meno dell'infortunato Candi. Ma, tutto sommato, chissenefrega: sarà solo una specie di veglia funebre, sportivamente parlando, per chi è già altrove. Di qua invece mancherà almeno il fuggiasco Durham - secondo in stagione, altro record - e vedremo se altri si aggregheranno.

Si gioca domenica, ore 20.45, diretta Discovery+ e Radio Nettuno Bologna Uno.

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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