Flats Service Fortitudo Bologna - Assigeco Piacenza, cronaca

Flats Service Fortitudo Bologna – Assigeco Piacenza 72-62

Pomeriggio in ufficio, per la Fortitudo, che con il classico filo di gas batte Piacenza senza brillare particolarmente, cullata dagli avversari in una sfida con poco agonismo ma nemmeno veri e proprio momenti negativi: 21-5 di parziale a cavallo dei primi due quarti per mettere le cose in chiaro, e poi un andamento regolare, in attesa di sfide più corpose. Ma è anche vero che per condurre queste partite girando attorno alle insidie serve testa, e la F tutto sommato gliela ha messa.

Cronaca

Ci saranno ancora bruschette negli occhi dei protagonisti dopo la cerimonia ritiro maglia del Serpentaro, ma i primi minuti sono di collettivo ciapanò e di Caja che vorrebbe capelli in testa per avere qualcosa da strapparsi. Qualche shampoo, abbassamento dei centimetri collettivi, e 16-5 di break per mettere le cose in chiaro. Il nipote di Artis esordisce con una persa palleggiandosi tra le gambe da non raccontare allo zio per evitare nipoticidio, 21-13 al 10’.

Messo un decino di vantaggio, si può scartare dal cellophane Thomas e vedere di che pasta sia fatto: 

comprensibile labirintinte, in un’atmosfera comunque fin troppo soft. Ci si accontenta un po’ troppo del tiro da 3, senza nemmeno particolari feedback positivi, controllo senza particolare potenza, tripla di Mian allo scadere, 42-29 al 20’.

Tutto tranquillo, per un terzo quarto dove l’unica cosa curiosa è una borraccia di Gilmore che finisce in mezzo al pubblico, mentre la partita scorre in maniera talmente pigra da non avere molto altro da raccontare. E 58-47 al 30’.

Torpore, Piacenza che torna per un attimo a -9, ma l’impressione che non ci sia bisogno di alzare la voce per portare a casa la partita. Così avviene, tutti si accontentano tranne Caja che deve chiamare due timeout per tenere alta l’attenzione – senza comunque particolari cenni esterni di voler tentare la matta -, alla prossima.