In merito alla situazione della Fortitudo, Giacomo Puletti su Stadio ha intervistato Robert Fultz - classe 1982 - playmaker di Casalpusterlengo cresciuto delle giovanili biancoblu.

Quando arriverà il momento di dire 'basta' col basket giocato mi piacerebbe molto rimanere nell'ambito sportivo, magari con un ruolo nel complicato ma interessante mondo del rapporto tra fitness e alimentazione, ma penso di avere ancora colpi in canna, in primis per terminare al meglio la stagione attuale.

La Fortitudo? Seguo sempre la squadra e sono in costante contatto con alcuni giocatori, la Fortitudo è stata per me come una famiglia. Non posso che augurare il meglio a tutto l'ambiente, partendo dalla società, passando per la squadra attuale fino ad arrivare ai tifosi. Penso che possano terminare al meglio il campionato per poi dedicarsi in toto ai playoff.

I tempi sono cambiati da Basket City? E' molto difficile dire se Bologna tornerà di nuovo ad essere Basket City come dieci anni fa, soprattutto per il fatto che i tempi sono diversi e le differenze si notano sotto tanti punti di vista. I budget a disposizione delle società sono cambiati e di certo non in positivo, e sicuramente questo costituisce una buona fetta del successo di una squadra. Tuttavia ciò che non cambierà mai è lo straordinario affetto di tutto il pubblico bolognese per questo fantastico sport, e lo dico parlando di Virtus e Fortitudo indistintamente perché questa città mi è rimasta nel cuore, e spero che torni il prima possibile a raggiungere quei traguardi che si merita.

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PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE