Nardò - Flats Service Fortitudo Bologna, il dopopartita
Ok, sarà un campionato viscoso dove Pilla, facendo saltare il fattore campo a Rimini, ha esaurito il numero di squadre inbattute. E che continuare a far ragionamenti su come l'anno scorso Caja avrebbe vinto in casa di Nardò di 40 punti e concedendone ai Dalmonte's solo 50 e ringraziare è dannoso prima ancora che sbagliato. Però la Fortitudo che torna a casa dalla trasferta in Puglia sembra aver fatto un passo indietro, rispetto a quella che con tre vittorie di fila si era rimessa, sia in classifica che di testa, a posto. Con meno alibi rispetto a Milano e Rimini, ma dando l'idea di una serie di magagne che ancora non sono state risolte.
In primis, quelli che Cagnardi chiama ups and downs, che potremmo semplicemente ritradurre in cali di concentrazione. O, ancora meglio, la difficoltà di fermare i buoni momenti avversari, che se ne mettono due spesso arrivano anche a metterne quattro prima che la Fortitudo riesca a riprendersi: sul +10 verso la fine del terzo quarto, +6 a metà dell'ultimo, ma tutto inutile. 24-9 il break in quel periodo, con triple che arrivavano da tutte le parti e poco da fare. Poi, una squadra che continua a segnare tanto ma a procacciarsi pochi tiri liberi (Gabriel se ne è conquistati 7 in stagione, 3 nelle ultime 5 uscite), che in certi casi servirebbero e non poco. Ma, in generale, l'impressione di avere poco carattere. Attenzione, non si parla di anima, di voglia eccetera. Più precisamente, avere poca autorità nell'alzare la voce nel momento del bisogno. Ed è difficile pensare che possa essere Aradori la panacea per tutti i mali: al netto dell'età, della necessità di tempo per recuperare e via discorrendo, ma sbloccare l'attacco - cosa che è il menu principale del Cagnaccio - è l'ultimo dei problemi, oggi. Tempo ce ne è, gridare all'incapacità eccetera lo si lasci al passato, magari ricordando che l'8-0 iniziale della passata stagione non portò poi a primati nel finale. Però, senza drammi, questi sono i problemi su cui lavorare.
Sei bellissimo - Fantinelli pare saper far tutto, ma non è quello che può prendersi in mano la squadra nei momenti del bisogno. E, di quattro registi in squadra (anche Giordano, finito NE dopo i fuochi artificiali di mercoledì), non ce n'è uno che abbia il carisma di spaventare gli avversari. Ieri, però, il capitano è stato il meno peggio.
In altomare - Con i belli si vivono storielle estive, ma è con i concreti che ci si sposa e si mette su famiglia. Questo il motivo per cui l'attuale Gabriel rimane un passo indietro rispetto al passato, al di là delle statistiche. Ne risentono tutti, anche un Freeman ieri affaticato davanti ai lunghi, italiani, di Nardò. E una cifra, già accennata: la Fortitudo è seconda come falli commessi (23.2), ultima come falli subiti (17.3) e largamente ultima come liberi conquistati (12.2). A voi.