FORTITUDO, I NODI DEL MERCATO E NON SOLO
La sferzata alla squadra dichiarata due giorni fa dal presidente Di Pisa in occasione della presentazione del nuovo sponsor è stata forse il primo sasso nello stagno di una stagione dove, dialetticamente parlando, le uniche note di cronaca erano state le discussioni tra Muratori e la Fossa. Altrimenti, una linearità rotta per la prima volta, appunto, da un rialzo dell'asticella su aspettative ed, evidentemente, delusioni. Che si sia trattato di un commento circoscritto alla prova di Chiusi o qualcosa di altro, come si suol dire, lo scopriremo solo vivendo. Quello che è intuibile è che tra i vari scompartimenti della Fortitudo non ci sia l'armonia che potrebbe risaltare in superficie, e che non tutte le interazioni siano di rose e fiori. Cose normali, si dirà, in qualsiasi famiglia, ma forse nemmeno tanto, specie quando si parla di Fortitudo.
L'eventuale intervento sul mercato è qualcosa su cui tutti girano attorno, con Dalmonte a dire non chiedo, ma se arrivasse... e la società a far capire di ascoltare, ricordando comunque che il budget è quello, la squadra scelta in estate è quella, e, insomma, trasmettendo l'idea che debba essere il coach a migliorare i giocatori a roster, e non la società a dover migliorare il roster con altri giocatori. Vero che anche Gesù Cristo sbagliò un elemento nella rosa degli Apostoli, però tra una cosa e l'altra è difficile capire come muoversi, sapendo di dover scegliere in determinati negozi e senza poter alterare determinati minutaggi inamovibili, sia tra gli esterni che tra i lunghi.
Quindi ecco lo stallo sulla posizione - marginale - di Arletti, mentre su Candussi la situazione è ancora più complessa. Verona potrebbe metterlo sul mercato in caso di altri cambiamenti interni, il giocatore non ha tutta questa intenzione di spostarsi (ma, se dovesse, Bologna non sarebbe geograficamente sgradita), i costi non sarebbero bassi per chi, appunto, ha fatto capire di non volere o non potere adire a tesoretti. Rimane l'incognita Davis, la cui cessione sarebbe comunque la chiave per qualsiasi modifica in entrata, più ancora di Biordi che, comunque, non farebbe incassare abbastanza per andare a cercare pezzi pregiati. Ma con la necessità di non togliere spazio agli altri, anche queste sono solo teorie. Rimanendo, altrove, domande più intense: ovvero, cosa voglia diventare da grande la Fortitudo, e a chi affidare la propria crescita. In campo e non solo.
(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)