Stefano Mancinelli, ottimista sul suo recupero per domenica a Chieti (anche se l'importante è non rischiare) è stato intervistato da Luca Bortolotti su Repubblica.
Ecco le sue parole.

Com'è iniziata la sua seconda vita a Bologna? E' come se fossi sempre stato qui, sono tornato a casa e siamo partiti bene, con una coppa che tanti dicono non sia importante, ma comunque è meglio vincerla che perderla. Anche perchè so come va a Bologna, se la vinci gli altri dicono che è la coppa del nonno, se la perdi ti rompono. Vincere mi piace sempre, sia in Supercoppa che in parrocchia.

Le cose sono molto cambiate in Fortitudo? Certo, all'epoca era un altro mondo, c'erano giocatori di un altro tipo, ma ho trovato una società ben strutturata con idee chiare. Non ci sarà Basile, ma lo stesso ci sono giocatori che ci mettono il cuore, e questo per il popolo Fortitudo è la cosa più importante.

Qualcuno dei nuovi sta soffrendo il sistema Boniciolli? E lei come lo ha ritrovato? Con lui sto bene, tanti mi dicevano che avrei avuto problemi, che non mi ci sarei più adattato, ma non è così, fatichi ad adattarti a chi di basket non ne capisce, e ne ho avuti di allenatori così, anche se non farò nomi. Matteo invece sa come funziona questo sport. Avendo giocato in grandi squadre so che la preparazione dura serve per arrivare in fondo pronti, anche se all'inizio magari sarai stanco per aver lavorato il triplo degli altri. Qualcuno forse non ci è abituato, ma alla fine tutti capiranno che questi carichi pagano.

Lo scorso anno una regular alti e bassi e un finale spumeggiante. E adesso? Per noi è molto importante arrivare tra le prime 2/3 del campionato, abbiamo un fattore campo pazzesco e il dovere di farlo valere al meglio: ai playoff giocare una gara in più al PalaDozza sposta molto.

Siete i favoriti. Come si regge la pressione? Diciamo che siamo tra le favorite, assieme a Virtus, Verona, Mantova, Treviso e Scafati. Ma con un popolo come il nostro la pressione devi averla per forza. E' giusto che sia così, con oltre quattromila abbonati in A2. A me aiuta sentire la pressione addosso, non so se tutti la vivano così, ma credo che soprattutto per i giovani sia un aiuto a crescere, è importante sentire la responsabilità, se no rischi di prendere le cose sottogamba.

La Fortitudo ha 4600 abbonati, a Milano festeggiano per 3700 e a Casalecchio s'accontenterebbero della metà. Perchè qui è tanto speciale? Difficile da spiegare, chi ha giocato qui lo capisce: la Effe è un popolo, una famiglia, una cosa a parte, che va oltre, è una questione di cuore. Io ho iniziato da qui e ad ogni costo volevo tornare, solo che a lungo non si capiva nemmeno se ci fosse una società con cui parlare, e adesso è arrivato il momento giusto.

Fuori dal campo, che fa Mancinelli a Bologna? Abito in centro, ora sono fidanzato e ho una vita tranquilla. Vorrei presto andare al Dall'Ara, sono tifoso del Bologna e quest'anno sta dando soddisfazioni, per fortuna che c'è Saputo. Per il resto qualche cena con gli amici e la mia attività. In piazza Roosevelt ho aperto un negozio di abbigliamento con Marco Materazzi, si chiama Space 23, il 10 ottobre lo inauguriamo con una festa. Spesso al pomeriggio sto un po' in negozio a fare pubbliche relazioni, e anche Marco passa ogni tanto. Space 23 sarà sponsor della Fortitudo, ma al PalaDozza col simbolo e un palchetto.

Non è che sentiremo le vostre pubblicità durante le partite della Virtus? Non lo so, io col marketing c'entro poco...

Ma baratterebbe due derby vinti con il primo posto in regular? Diciamo che preferisco vincere i derby e anche la regular.

(Photo by Fabio Pozzati / Iguana Press / Fortitudo Kontatto Bologna)

VIRTUS, LE FOTO DELLA PRESENTAZIONE
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE