VIRTUS, IL PUNTO DOPO LA CONFERENZA DI SCARIOLO
La conferenza stampa di Sergio Scariolo di ieri ha fatto chiarezza sulla questione Iffe Lundberg. Il danese - in attesa di trovare altra sistemazione - è fuori rosa a tempo indeterminato.
A oggi il roster bianconero 2023-24 è quindi è composto di 14 elementi, compreso il giovane Leo Menalo, che sta facendo qualche passettino in avanti in attacco.
Hackett, Pajola, Mascolo
Belinelli, Smith
Cordinier, Dobric, Abass
Shengelia, Polonara, Menalo
Mickey, Dunston, Cacok
Se verrà trovato il modo di cedere Lundberg, ci sarà margine economico per effettuare un altro acquisto.
Se invece il danese resterà in tribuna - quale spettatore non pagante e anzi lautamente pagato - tale margine a oggi non sembra esserci. E questo potrebbe essere un problema, perchè la rosa bianconera è di sicuro equilibrata, ma per affrontare una lunga e fisicamente impegnativa stagione di Eurolega sembra corta. Un innesto, quantomeno, servirebbe.
Per il resto, Scariolo ha attribuito alla società le decisioni sul mercato (la società mi ha consegnato la squadra e io la ricevo e poi la costruzione della squadra è della società, e le va dato merito di aver fatto il possibile in base ai mezzi a disposizione) e sull’esclusione di Lundberg (la decisione è della società, in questo momento ha la priorità). Una volta prese le decisioni, per Scariolo l’importante è che il club parli con una sola voce: è la linea scelta, bisogna adeguarsi ed essere compatti. Il dibattito interno è interno, la comunicazione esterna deve essere compatta.
Il compito del tecnico è quello di far rendere al meglio il materiale a disposizione, e trasformare un gruppo di giocatori nella squadra migliore possibile: con voglia di lavorare e volontà di renderla competitiva, che si sacrifica e lavora l'uno per l'altro. Ora tocca a noi fare il meglio.
Le dichiarazioni di Scariolo vanno lette in parallelo con quelle di giugno, quando in una conferenza stampa - non particolarmente gradita dalla società - aveva preannunciato il "nuovo scenario economico", ovvero la riduzione del budget, e aveva spiegato che è difficile prescindere dal budget, a livello di squadra si cerca equilibrio tra ruoli, dovremmo migliorare nel pick and roll, nel tiro da tre punti, a rimbalzo ma poi dovremmo inserirlo nella disponibilità economica. Io quello che farò e che ho fatto è dare consigli e opinioni, poi vedremo se saranno seguiti, ma uno non è che allena la squadra se non viene ascoltato. Non si creano delle fratture insanabili con la società, ad esempio per l’incorporazione di un lungo italiano, ma per motivi che adesso sono forse più chiari, la professionalità non può venire a mancare.
E anche che comunque - visto il contratto in essere e anche in caso di mancato rinnovo, che per ora non c’è stato - il mio impegno sarà comunque massimo, essendo io un professionista serio, che dà tutto fino all’ultimo secondo e perché è giusto.
Lo scenario delineato dal tecnico - a giugno e ieri - è abbastanza chiaro. Il budget è stato ridotto e la Virtus - che nel frattempo ha visto entrare Cribis nel capitale sociale - sta passando dalla gestione “mecenatistica” di Massimo Zanetti a una proprietà condivisa con una maggiore attenzione al portafogli. Questa stagione - in quest’ottica - è di transizione, con alcuni contratti “di vecchio tipo”, tra cui quello di Scariolo, che sono affiancati ai nuovi, di livello economico diverso.
Ne risulta una squadra meno costosa della precedente - pur ancora con il secondo budget italiano - con maggiore equilibrio nei reparti ma meno talento individuale, almeno sulla carta. E questo ieri Scariolo l'ha rimarcato: non c’è dubbio che la qualità offensiva naturale è più bassa, il potenziale è per avere un rendimento difensivo più alto.
Resta da risolvere la (non facile) situazione Lundberg, che potrebbe sbloccare risorse importanti. Nel frattempo i giocatori a disposizione sono i 14 di cui sopra, e toccherà a Sergio Scariolo e al suo staff trasformarli nella miglior squadra possibile e farli rendere al meglio. Il tecnico non ha parlato di obiettivi, ma la proprietà sì, ovvero arrivare a giocarsi i titoli in Italia (leggasi: finale) e migliorare il 14° posto della scorsa stagione in Eurolega.