Al termine del ritiro di Lizzano in Belvedere la Fortitudo ha salutato l'Appennino con una conferenza stampa in cui hanno partecipato - tra gli altri - il sindaco Sergio Polmonari e il presidente Christian Pavani, con un messaggio anche da parte del presidente della Regione Stefano Bonaccini.

Alcune dichiarazioni.

Polmonari: Lizzano è diventata ormai la parte di casa della Fortitudo in Appennino e siamo orgogliosi di questo. Se riusciremo con l’aiuto del cielo a migliorare qualcosa lo faremo. Facciamo gli auguri e l’in bocca al lupo alla Fortitudo e speriamo di portarle fortuna.



Pavani: Questa è la nostra seconda casa. Siamo venuti qua 8 anni fa, si sta molto bene e devo ringraziare tutti, c’è aria buona e si mangia bene, una struttura importante. Da quando abbiamo iniziato questa avventura abbiamo pensato che la Fortitudo dovesse essere promotore dell’Appennino, per riscoprire questi luoghi in cui venivano i nostri nonni. La pandemia ci ha messo in difficoltà ma la montagna si sta riscoprendo. Qua ci sentiamo a casa e ringraziamo tutti, speriamo l’anno prossimo di ritornare con i tifosi, perché l’anno scorso è stato veramente brutto. Speriamo anche di tornare a a palazzo, ne abbiamo bisogno, abbiamo bisogno di tornare a vivere. Se c’è poca gente lo sport muore, l’hanno detto tutti e lo ribadiamo. Ringrazio anche Bonaccini che è sempre attento allo sport.

Si è parlato di fortitudinidità. Sensazione dopo una settimana qui? In una settimana non si fa la stagione ma chi ha visto gli allenamenti ha capito che tira un’aria diversa, c’è una buona sensazione, poi speriamo di essere anche più fortunati dell’anno scorso. Abbiamo qualche acciacco dai ragazzi che hanno fatto interventi, ma possiamo recuperare anche se siamo un po’ indietro, ma c’è una buona aria assolutamente.

La squadra come ti sembra? I ragazzi mi hanno dato ottime sensazioni, la situazione è buona, sono tutti disponibili e stanno lavorando tanto. Voglio fare i complimenti a Pietro che questa estate è dimagrito tanto seguendo le indicazioni del coach. L’unico neo sono i ragazzi infortunati. Siamo grandi e strutturati, spero di avere un po’ più di fortuna. Noi stiamo cercando di sistemare i dettagli su cui abbiamo sbagliato l’anno scorso.

Tornare a giocare al PalaDozza? Abbiamo fatto un lavoro importante, quando andiamo lì tutti rimangono affascinati. Speriamo di rivederlo pieno, con 1500 persone è diverso. Lo sport così non è sport, non è adrenalinico, sentire solo la retina o le scarpe che scricchiolano non è bello. Ne abbiamo bisogno per le casse, per i giocatori, per tutto il sistema. Devono ripartire anche le giovanili, noi facciamo fatica a fare promozione, la nostra società lo sente molto ma siamo tutti uniti come Lega. La politica però non siamo noi, io faccio un altro lavoro. È difficile prendere decisioni, è questione di prendersi responsabilità, ma io sono ottimista. Si parla anche di dati del minibasket in calo e questo è un dramma, ma ripeto che cerco di essere ottimista e andare avanti.
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