Peppe Poeta, ora a Cremona, è stato intervistato dal Resto del Carlino alla vigilia della Supercoppa.

Tornare in campo sarà bellissimo. Il Coronavirus ci ha insegnato che non c'è nulla di scontato per cui dobbiamo goderci tutti i momenti piacevoli, da quelli sportivi a quelli conviviali, apprezzandone l'importanza solo per il fatto che ci sono.

La Virtus è sempre un avversario speciale e non potrebbe essere altrimenti essendo stato il capitano per 3 anni e mezzo. Ho un rapporto speciale con Bologna e con i tifosi bianconeri. Ho casa lì e ho intenzione di viverci. Nel prepartita non è mai una partita come le altre, poi durante darò il massimo per la maglia che indosso come ho sempre fatto e come è giusto che sia.

C'è qualcosa della Virtus di allora in quella di oggi? La passione dei tifosi. L'affetto che il pubblico bianconero ha nei confronti della squadra è unica. Allora sentivamo il suo calore anche se la squadra non era costruita per vincere e raggiungere i playoff era il nostro traguardo. Oggi la V nera è costruita per obiettivi più alti e pubblico è sempre lì orgoglioso di tutti quei giocatori e di quelle persone che hanno onorato la loro squadra nei diversi periodi di vita del club.

Ha il rammarico di non aver mai giocato il derby? Si, ma devo dire che non dipese né da me né dalla Virtus. Sono molto contento di come sono andati quei tre anni con la V nera, Oggi guardo le cose in modo un po' diverso e spero che presto il club torni in Eurolega perché mi sembra di capire che questo sia l'obiettivo principale della società. Farebbe tanto bene a Bologna e a tutta la pallacanestro italiana.

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