SCONOCHINI: LA VIRTUS HA UN POTENZIALE PAZZESCO, DEVE MIGLIORARE NELLA GESTIONE DELLA GARA. GENTILE E' MOLTO PIU' SERENO

Hugo Sconochini, doppio ex di Olimpia e Virtus (e ora commentatore a Eurosport), è stato intervistato dal Corriere di Bologna
Ecco un estratto delle sue parole.

Le impressioni sulla Virtus. Quella di una squadra con un potenziale pazzesco, che al momento convive con degli alti e bassi nel suo gioco.
Quando vai sul +18 a Trento e sul +17 contro Venezia devi chiudere la partita. Questa è una qualità negativa, al momento, della squadra. Non si discute il potenziale, questa Virtus può dettare legge fino alla fine delle partite ma deve ripulire mentalmente questi passaggi a vuoto.

Il salto di qualità passa da qui? Ramagli è il primo a saperlo e sa che la squadra deve migliorare mentalmente nella gestione della gara. Sono arrivate due sconfitte allo stesso modo, dopo che il grosso del lavoro era già stato fatto. Se oggi la Virtus fosse prima in classifica, imbattuta, non avrebbe rubato niente.

Sul roster incompleto, può aver influito? Le occasioni sono scappate perchè la squadra non ha colto l'attimo. Chiaramente se aggiungi un "4" di stazza e capace di aprire il campo si completa un roster che è già importante adesso. Sono d'accordo però nell'aspettare il giocatore giusto e non inserirne uno tanto per farlo.

Impressioni su Alessandro Gentile. Molto più sereno, sembra abbia trovato la sistemazione giusta. E' un ragazzo che fin da giovanissimo ha dovuto convivere con l'etichetta di essere il migliore in tutto, non è una cosa facile. Ale mi dà l'idea di uno che oggi si diverte, ed è più sereno degli anni scorsi.

Il ritorno a Bologna. Mi fa sempre piacere rivedere tanta gente e questa tifoseria. Il PalaDozza però lo sento un po' lontano da me perchè lì non ci ho mai giocato. Tornare a Bologna è sempre bello e mi piacerebbe che anche la Fortitudo tornasse in A per rivedere il derby.
Ricordi? Il pazzesco amalgama che si era creato in quella squadra, qualcosa di magico. E poi non posso dimenticare l'amicizia col prof. Grandi.