Ex sia di Fortitudo che di Piacenza, Rodolfo Rombaldoni è stato sentito da Damiano Montanari di Stadio. Un estratto dell’intervista.

“«La Fortitudo ha trovato subito il giusto equilibrio in un roster di qualità superiore. Penso che preparerà la gara cercando di limitare Marques Green in regia. Piacenza, dal canto suo, potrà beneficiare della scossa emotiva data dal cambio dell'allenatore. Potrebbero esserci soprese.
Della F mi piace molto l'allenatore. Abitando a Forlì, seguo coach Martino da quando era a Ravenna. Lo considero uno dei tecnici più preparati tra Serie A e A2. Oggi è già un coach di Serie A. Il percorso che ha fatto, come vice di grandi tecnici nel principale campionato italiano, lo conferma. Ha conoscenza, competenza e carisma.
Lo scudetto? Senza dubbio eravamo la squadra più forte. Milano era arrivata in finale grazie alla forza del gruppo. La cosa veramente speciale fu vincere lo scudetto per una realtà come la Fortitudo. Io ero il terzo play del roster. Poi Pozzecco fu cacciato, Vujanic si ruppe il crociato, Basile venne spostato in regia e io fui promosso come suo cambio. Fu un'annata speciale. Anche per la grande nevicata che si abbattè sulla città. Abitavo a San Luca e per andare ad allenamento facevo chilometri a piedi con la borsa in spalla. Per fortuna in quei giorni Basile venne a prendermi in macchina con le catene. Senza di lui non avrei saputo come fare. Mi sento ancora fortitudino. Non sono una persona appariscente, non ho tatuaggi e non amo gli eccessi. Ma l'esperienza all'Aquila mi ha segnato profondamente.”

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI