I "TAMBURINI, ANIMA DEL PUBBLICO, VERO SESTO UOMO DELLA MAGIKA
Dalla scorsa stagione hanno iniziato a seguire la Magika, prima come “semplici” tifosi, poi pian piano facendosi appassionare sempre di più e riuscendo a trascinare anche il pubblico col loro tifo e supporto alla Magika. Li chiamano tamburini. Senza dubbio Alessandro Berti, Andrea Bonfiglioli, Francesco Bonfiglioli e Michele Landi sono diventati una parte importantissima del sesto uomo della Magika: il pubblico.
Prima di questi prossimi playoff vogliamo dare spazio a questi quattro ragazzi di Castel San Pietro Terme, che abitano a pochi passi dal PalaFerrari, e che in alcuni casi come la trasferta di qualche mese fa a Ferrara oppure l’ultima recente gara di regular season sono stati veri MVP, insieme a tutto il pubblico, davvero magico.
“Abbiamo iniziato nell’ottobre 2014,” racconta Francesco “perché nostro babbo (Maurizio Bonfiglioli, amico e tifoso della Magika, nonché ottimo fotografo alle partite) che già seguiva la Magika ci aveva detto “venite a vedere le partite”, e poi da febbraio cominciammo a portare i tamburi.”
“E la prima persona qua dell’ambiente che abbiamo conosciuto fu Daniele Seletti, il papà di Paolo. Un grande”, aggiunge Andrea.
Alessandro, Andrea, Francesco e Michele abitano nella stessa via e suonano insieme da anni nella banda di Castello. Alcuni di loro giocavano a basket, poi smisero e ora si dedicano alle arti marziali, oltre che alla musica. Quattro musicisti diventati tifosi della Magika che al di fuori delle mura del PalaFerrari suonano la batteria (Alessandro), l’ottavino (Francesco), il sax tenore (Michele) e il sax contralto (Andrea). L’anno scorso per gara 3 con Geas portarono anche i sax, ma è chiaro che i tamburi fanno più ‘casino’.
“Noi vogliamo cercare di coinvolgere il più possibile la gente, il pubblico,” dice Alessandro. “E soprattutto nelle partite importanti è molto coinvolto, lo siamo anche noi. Per esempio con La Spezia quest’anno e Geas l’anno scorso, per le finali, fu incredibile.”
Le finali contro Geas dello scorso anno e la gara contro La Spezia sono chiaramente tra le gare che questi quattro ragazzi ricordano maggiormente: una serie finale storica per Castel San Pietro e una gara da record italiano. Non solo però: sono anche altre le gare a cui i tamburini sono affezionati. C’è la prima trasferta per esempio, quella dell’anno scorso a Vicenza quando ricevettero anche l’applauso finale della squadra, oppure un’altra trasferta, a Rimini, per la Coppa Italia, “ma senza tamburi, perché non ce li fecero portare.” Sulla gara da record di quest’anno ricordano che “a tratti non si sentiva neanche il fischio degli arbitri, tanto era alto il volume del tifo. Una gara interminabile, soffrivamo per loro! Avevamo finito la voce e sudavamo tantissimo, e il tamburo di Francesco continuava a suonare nonostante si fosse rotto.” Francesco coi tamburi rotti ha quasi un certo feeling visto che già in un’altra occasione durante le gare della Magika ne aveva rotto uno, ma ha continuato sempre a suonarli sul lembo di pelle rimasto buono.
Fondamentali per la Magika, anche loro hanno la loro divisa. Un giorno si dissero ‘perché non facciamo le magliette?’ Eravamo indecisi con le bandane da ultras, ma alla fine facemmo le t-shirt per gara 1 contro Geas, di solito ce le mettiamo per le gare importanti: Logo Magika col tamburo.” Semplici ed efficaci al 100%.
Quasi un anno fa la Magika giocava le Finali Nazionali Under19, che poi avrebbe vinto. I tamburini seguirono tutte le partite in streaming, trovandosi tutti assieme in occasione della finale per tifare, seppur davanti al monitor. “Avevamo pensato di partire per Battipaglia, per vederla dal vivo, ma a causa di altri impegni sarebbe stato difficile… a posteriori però ci siamo mangiati le dita!”
“Da quando abbiamo cominciato siamo sempre stati legati di più nel gruppo, tra tifosi e squadra,” dicono quasi in coro. “Recentemente siamo stati sollecitati da diverse giocatrici per riportare il tifo delle grandi occasioni e la cosa ci ha fatto molto piacere,” dice Francesco, che aggiunge anche “e sabato (16 aprile, gara 1 contro Castellammare di Stabia) saremo in gran forma e pronti a spaccare tutto!” Detto da lui che ha già più volte rotto il tamburo ci crediamo. In vista dei playoff suo fratello Andrea, Alessandro e Michele concordano: il piacere per il tifo che portano e vien loro riconosciuto è tanto, magari aiutando a caricare la squadra nei momenti più ostici. “E siamo davvero contenti quando a fine partita ci si dà il “cinque”, come hanno fatto alcune giocatrici al termine dell’ultima gara, ringraziandoci, tra Clara, Lella, Charly o Kate.
Dal calore del pubblico nell’ultima gara ne è rimasta colpita anche la nuovissima arrivata, Ana Suárez e quando diciamo “più siamo, più saremo magike”, se siamo magike è anche grazie a questi quattro ragazzi e al loro tifo.